Condominio

Sondaggio su Covid-19 e condominio: Associazioni ok, morosità alle stelle

I risultati dell’indagine condotta tra 600 amministratori di condominio sull’esperienza della pandemia

di Francesco Schena

Dopo tre mesi di confinamento per Covid-19, una lunga serie di DPCM e Decreti legge, interventi di associazioni e della politica, oggi possiamo leggere le impressioni di chi ha affrontato sul campo questo terribile periodo.

Il panel
Il sondaggio, di 12 domande rivolte ad un campione di 591 amministratori professionisti, ci consente di tracciare il quadro di quello che è accaduto realmente. Significativa la tempestiva risposta dei lettori che hanno esaurito la disponibilità del test in meno di 48 ore dalla sua pubblicazione, segno evidente della voglia di dire la propria e provare, così, a farsi sentire.

Le risposte
Cominciamo col dire che le associazioni hanno fatto un buon lavoro nel supportare i propri iscritti. Più difficile, invece, il rapporto con il lavoro da casa. Le difficoltà non sono mancate ma, nel complesso e considerata la novità assoluta per una categoria abituata a volgere il proprio lavoro in ufficio, il risultato è positivo.

Non sono sempre risultati chiari i numerosi DPCM che si sono susseguiti e questo non ha aiutato. Sul piano più squisitamente finanziario e commerciale, invece, da una parte si registra una preoccupante impennata delle morosità e, dall'altra, una buona collaborazione da parte dei fornitori.

Anche il rapporto con il cliente ha subito delle modifiche. Per alcuni, ma non per tutti, è cambiata la scala delle priorità.

In questo particolare periodo abbiamo assistito anche a numerosi dibattiti sulle possibili modifiche da apportare al codice. Abbiamo chiesto ai diretti interessati di valutare la bontà di alcune di queste: sul podio, al primo posto, l'ipotesi di abolizione dei contanti per il pagamento delle quote condominiali, per poi passare ad una nuova regolamentazione dell'assemblea e agli esami online per gli aggiornamenti ex D.M. n. 140/2014.

Ricorderemo tutti come con alcune ordinanze o accordi locali si sia passati dall'assegnare specifiche responsabilità agli amministratori alla possibile distribuzione delle mascherine nei condomini: su questo fronte tutti d'accordo, o quasi, sulla necessità di lasciare l'amministratore fuori da questioni che riguardano la salute dei condomini in tema di prevenzione anti Covid-19.

Infine, non sono mancate alcune riflessioni critiche sulla stampa specializzata che in questi tre mesi ha comunque profuso un impegno notevole, producendo un intenso lavoro.
Clicca per scaricare il dossier

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©