Condominio

Covid-19 e raccolta differenziata in condominio. Le regole in Emilia-Romagna

Conferimenti diversi dalle abitazioni di chi è positivo e chi no

di Maurizio Tarantino

Il recupero dei rifiuti in modo da riciclare e sfruttare al massimo le materie prime, ha raggiunto un buon livello su tutto il territorio. Tuttavia, a volte, la raccolta differenziata non funziona, perché i cittadini non sono informati e in pochi sanno dove buttare alcuni materiali particolari. Per questo è importante rispettare le divisioni per la carta, la plastica e il vetro e fare attenzione a non gettare, nei vari contenitori per la differenziata, materiali che non possono essere smaltiti e che andrebbero inseriti tra i rifiuti non recuperabili. Per questo sono stati forniti alle famiglie bidoni e sacchetti, a seconda della tipologia di rifiuto, e un calendario per programmare la stessa raccolta.

Dove sistemare i bidoni in condominio
La metodologia di raccolta dei rifiuti urbani differenziati mediante il sistema “porta a porta” comporta il posizionamento dei cassonetti, di norma, all'interno dei cortili o delle pertinenze delle utenze private, ferma restando la possibilità per il condominio di proporre «una diversa collocazione dei cassonetti all'interno del cortile condominiale, che non provochi danni ragioni dei condòmini».

L'assemblea condominiale è competente a decidere dove sistemare i bidoni della raccolta differenziata; l'amministratore, però, resta libero di proporre una diversa collocazione degli stessi, nel caso in cui la collocazione precedente provochi danno ad uno o più condòmini.

Gli effetti del Covid-19 sulla raccolta differenziata
Secondo l'ordinanza della giunta regionale dell'Emilia-Romagna del 21 marzo 2020 (in vigore dal 23 marzo 2020), le persone positive al Coronavirus, quelle in isolamento e quarantena devono sospendere la raccolta differenziata. In verità, nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, deve essere interrotta laraccolta differenziata, se in essere, e tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura, includendo fazzoletti, rotoli di carta, i teli monouso, mascherine e guanti, sono considerati indifferenziati e raccolti insieme.

Per la raccolta dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l'altro o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica, possibilmente utilizzando un contenitore a pedale. I rifiuti prodotti da questi nuclei abitativi, nel rispetto delle indicazioni dell'Istituto superiore di sanità, debbano essere gestiti in modo da assicurare la tutela degli addetti al settore della gestione dei rifiuti e limitare la diffusione del virus.

La normale raccolta differenziata
Nelle case in cui non ci sono persone positive al tampone - in isolamento o in quarantena obbligatoria – bisogna continuare a fare la raccolta differenziata con la raccomandazione di buttare eventuali mascherine, guanti, fazzoletti e qualsiasi dispositivo di protezione individuale, sempre nell'indifferenziata.

Rifiuti che dovranno in via prioritaria essere inviati ai termovalorizzatori senza alcun trattamento preliminare, modalità più sicura per abbattere la presenza del virus ed in grado di tutelare gli operatori dal momento che riduce o esclude il contatto con i rifiuti.

I compiti dei gestori
Per quanto riguarda i gestori del servizio, devono garantire la raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati almeno due volte a settimana e devono attenersi alle raccomandazioni dell'Istituto superiore di sanità per la pulizia degli strumenti utilizzati, compresi la sanificazione dei mezzi e delle divise.

È possibile inoltre sospendere il ritiro dei rifiuti ingombranti se il servizio non può essere svolto in condizioni di sicurezza per gli operatori o se il personale deve essere impiegato in altre attività di gestione dei rifiuti urbani.

Inoltre, sempre per le condizioni di sicurezza o di altre attività più urgenti, i gestori possono ridurre gli orari o sospendere l'apertura dei centri di raccolta, cercando comunque di assicurare il conferimento dei rifiuti delle attività produttive assimilate alle utenze domestiche il cui esercizio non è interrotto durante l'emergenza.

Gli impianti
Secondo l'ordinanza dell’Emilia-Romagna, inoltre, il conferimento diretto in termovalorizzazione, per i rifiuti urbani indifferenziati per le caratteristiche di processo di questi impianti, resta il più sicuro dal punto di vista dell'abbattimento della presenza del virus e quello che tutela di più gli operatori addetti al settore, in quanto riduce o esclude il contatto con i rifiuti da parte degli operatori.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©