Condominio

Amministratori tutti in attività, studi aperti con il telelavoro

Le faq del Governo chiariscono che l'attività può essere svolta a prescindere dal fatto che venga effettuata dal singolo professionista o come impresa o società

di Saverio Fossati

Amministratori al lavoro, con o senza impresa: il Governo ha risposto nelle nuove faq ufficiali all'indirizzo web http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa dove ha dato l'atteso chiarimento per evitare il blocco del buon funzionamento del condominio.

Anzitutto è stato chiarito che «Non è prevista in generale la chiusura delle attività professionali. In ogni caso, è fortemente raccomandato il massimo utilizzo di modalità di “lavoro agile” o lavoro a distanza e che siano incentivati le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti, nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva».

La Faq del governo
Quindi, a differenza delle agenzie immobiliari, per le quali viene chiarito non sono «servizio essenziale e devono quindi sospendere le proprie attività fino al 25 marzo», viene affrontato il tema (si veda il Quotidiano del Sole 24 Ore – Condominio” del 24 marzo) della legittimità dello svolgimento dell'attività quando viene svolta non in forma strettamente professionale ma come attività d'impresa o di società:

«Tutte le attività professionali- si legge nelle faq del Governo - a prescindere dalla forma con cui vengono svolte, sono espressamente consentite. Inoltre, l'articolo 1, lett. c) del Dpcm del 22 marzo 2020 prevede che qualsiasi attività, anche se sospesa, può continuare ad essere esercitata se organizzata in modalità a distanza o lavoro agile (circostanza applicabile anche alle amministrazioni condominiali, fatta eccezione per le assemblee di condominio, per le quali si può consultare l'apposita faq )».

L’amministratore può lavorare
Quindi nessun problema per aprire e far funzionare lo studio in modalità virtuale, anche con i dipendenti, purché si concretamente realizzata la modalità del telelavoro e sfruttate (se possibile) le ferie.

Possibili lavori urgenti
Inoltre, per i condòmini, viene aperto uno spiraglio per poter usufruire delle attività riconosciute essenziali dall'allegato del Dpcm del 22 marzo (l'elenco è tassativo) in relazione alle riparazioni urgenti in casa propria (per la precisione, l'abitazione principale): nelle faq è scritto che «È possibile esclusivamente nel caso in cui i lavori di riparazione siano effettivamente indispensabili».

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