Condominio

Appropriazione indebita, le attenuanti non sono un diritto

di Giulio Benedetti

Il giudice, quando dichiara la responsabilità penale di un individuo, per adeguare la pena al caso concreto ed alla persona del reo, valuta gli effetti della pena e può concedere, in base all’articolo 62 bis del Codice penale, le «attenuanti generiche», dichiarandole equivalenti o prevalenti sulle aggravanti contestate.

Tuttavia, il reo non ha assoluto diritto a tali attenuanti. È quanto ha affermato la Corte di Cassazione (sentenza 49202/2019) dichiarando inammissibile il ricorso di un’amministratrice condominiale contro una sentenza che l’aveva condannata per il reato di appropriazione indebita aggravata.

La sentenza della Corte di Appello affermava che l’amministratrice si era impossessata, in più occasioni , di somme condominiali e non le aveva restituite all’amministratore subentrante. L’amministratrice veniva condannata con la concessione delle attenuanti generiche, ritenute equivalenti all’aggravante dell’abuso delle relazioni di ufficio.

Le ragioni dell’amministratrice
L’amministratrice, nel ricorso in Cassazione, invocava la concessione delle attenuanti generiche in misura prevalente sulle aggravanti, poiché affermava che gli importi sottratti erano di importo inferiore a quanto contestato nella sentenza e che parte delle somme erano state impiegate in compensazione dei suoi crediti con il condominio.

La Cassazione
La Cassazione ha però dichiarato inammissibile il ricorso poiché la Corte di Appello aveva affermato che l’amministratrice si era impossessata in più occasioni delle somme (rilevanti, come accertato dalla Guardia di Finanza), che non aveva più restituito e non aveva mai collaborato con l’amministratore a lei succeduto a ricostruire la contabilità.

In particolare il giudice sosteneva che la condotta distrattiva non si è limitata a uno o a due episodi in un breve lasso di tempo, ma ha attraversato due anni di gestione condominiale. Pertanto la decisione del giudice d’appello di non concedere le attenuanti generiche, in modo da ritenerle prevalenti sull’aggravante contestata, non è apparsa arbitraria ma frutto di un giudizio prognostico negativo sulla condotta dell’imputata, non meritevole di un premio per la sua condotta.

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