Condominio

Stop allo sconto in fattura, da gennaio niente anticipi

di Giuseppe Latour

Sconto in fattura abrogato dal primo gennaio 2020. È l’effetto prodotto da un emendamento alla legge di Bilancio , approvato al Senato e proposto da Forza Italia. Un emendamento salutato da piccole imprese e artigiani come una grande vittoria. Mentre i costruttori dell’Ance chiedono di rimodulare lo strumento , senza cancellarlo.

Rimozione totale
La novità punta sulla soluzione più radicale tra quelle possibili: niente correzioni, come la limitazione degli interventi scontabili, ma rimozione totale. Quindi, se sarà confermata questa formulazione, da gennaio non sarà più in vigore la regola secondo la quale, per gli interventi di efficienza energetica e di messa in sicurezza antisismica, il soggetto titolare della detrazione può, anziché usare direttamente il bonus, optare per un contributo di pari ammontare, «sotto forma di sconto sul corrispettivo». Ad anticipare la somma necessaria a finanziare l’operazione è il fornitore dell’intervento, che acquisisce così un credito di imposta da spalmare in cinque rate annuali.

Si chiude, in questo modo, una battaglia durata mesi. Già all’indomani dell’approvazione del decreto crescita (Dl 34/2019, articolo 10) erano, infatti, iniziate le proteste degli artigiani. Via via che la misura prendeva consistenza, aumentavano gli attacchi, che hanno anche avuto una sponda importante nell’Antitrust: il Garante della concorrenza e del mercato ha sottolineato più volte le distorsioni provocate dallo strumento, colpevole di favorire le imprese più strutturate.

La «capienza» fiscale
L’obiezione avanzata da più parti era che solo le grandi società hanno a disposizione la capienza fiscale e le strutture amministrative necessarie a sostenere queste operazioni. A conti fatti, l’applicazione dello sconto in fattura su larga scala comporta un effetto tale da risultare insopportabile per i bilanci di un’impresa piccola.

La vittoria dei «piccoli»
Lo aveva detto molto chiaramente FederlegnoArredo, nel corso di un’audizione parlamentare di inizio novembre: l’applicazione di uno sconto pari al 50% (il valore della detrazione per gli infissi) sull’importo fatturato al cliente avrebbe comportato di fatto l’azzeramento della marginalità delle aziende.

Adesso, allora, sono le associazioni di imprese piccole e medie a esultare. Mentre i costruttori dell’Ance invocano una rimodulazione dello strumento. Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, spiega che la sua associazione ha vinto «una importante battaglia per eliminare una misura dannosa per le nostre imprese e che avrebbe messo a rischio interi settori». Per il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, «il Parlamento ha compreso le nostre ragioni e la necessità di ristabilire corrette condizioni di concorrenza».

Anche per Cna è «una grande vittoria. La nostra confederazione ha combattuto questa iattura fin dall’inizio». E per Pietro Gimelli, direttore generale di Unicmi, «questo risultato è frutto di una sinergia operativa tra tutte le associazioni del comparto che porta finalmente chiarezza sul mercato».

Le perplessità dell’Ance
Il presidente dell’Ance Gabriele Buia, invece, spiega che la cancellazione totale è «un danno per i cittadini e le imprese». La misura presenta delle criticità ed è «giusta dunque una rimodulazione per tutelare il lavoro delle piccole imprese ma non una cancellazione totale, occorre una soluzione di equilibrio». Soluzione percorribile attraverso un’esclusione «solo per gli interventi di importo limitato e un mantenimento del meccanismo per le operazioni superiori».

Va detto, infine, che la novità cancella una norma che aveva già compiuto un lungo percorso. Era entrata in vigore a maggio ed era stata resa operativa da un provvedimento dell’agenzia delle Entrate a fine luglio e dai codici tributo pochi giorni fa. Poche settimane fa, a fine novembre, erano stati anche istituiti i codici tributo per rendere possibili le compensazioni negli F24. Adesso, il Senato tira via il mattone che di colpo fa crollare tutto questo castello.

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