Condominio

Passa in Lombardia la legge sulla rigenerazione urbana

dalla Redazione


È stata approvata ieri dal consiglio regionale lombardo la legge sulla rigenerazione urbana. La legge ha natura premiale, speigano in Assoedilizia: «Nasce con l'intento di premiare, incentivandoli con benefici economici e incrementi volumetrici/di superficie lorda, gli interventi di rigenerazione urbana, anche promossi da privati. Tanto che se ne prevede l'inapplicabilità per gli edifici abusivi o costruiti su aree inedificabili. E vi è un limite di accesso ai suoi benefici. Devono sussistere certi presupposti, ed il privato puo' attivarsi, per godere dei benefici della legge. La legge muove da una situazione di edifici degradati o abbandonati e tende ad approdare ad edifici recuperati e rigenerati: con cio' esprimendo una notevole valenza urbanistica. E ai Comuni spetterà adeguarsi, anche con adeguati stimoli».
Il presidente di Federlombarda Edilizia e di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, dichiara: «Si tratta di una legge illuminata. E rappresenta una conquista significativa sul piano culturale, sociale ed economico».
Meno positivo il giudizio delle opposizioni: «Abbiamo anche messo un freno alla trasformazione delle cascine verso destinazioni che nulla hanno a che fare con l'agricoltura, limitando le premialità agli immobili già dismessi all'entrata in vigore della legge, evitando le interferenze con le attività agricole» spiega il Pd. La nuova legge, come modificata con gli emendamenti presentati da Pd, dà la possibilità ai Comuni di assegnare bonus volumetrici fino al 20% e riduzioni di oneri fino al 60%, secondo criteri che la Giunta regionale definirà con una propria delibera, per chi recupera un'area dismessa o sostituisce un fabbricato in disuso. Nella formulazione originale, molto contestata dal Pd, la Regione imponeva dall'alto ai comuni incentivi e sconti degli oneri, in modo indiscriminato su tutto il territorio comunale.
Soddisfatta invece Italia Viva, dopo l’approvazione dell'emendamento presentato dalla consigliera Patrizia Baffi, che porta da tre a cinque anni il termine temporale per definire un immobile «dismesso»: «Una modifica importante che consentirà di evitare inutili speculazioni - ha dichiarato Patrizia Baffi -. Una norma che porta con sé anche un importante impatto economico, ambientale e sociale per la nostra regione, per le potenziali ricadute della riduzione di consumo di suolo sulla produzione agricola, di legname, sullo stoccaggio di carbonio, sulla regolazione del microclima, sulla rimozione di particolato e ozono, oltre che sulla regolazione del ciclo idrologico».

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