Condominio

Anaci: cambio del software a ostacoli

Il software-trappola minaccia gli studi degli amministratori. Secondo Francesco Burrelli, presidente nazionale di Anaci, capita sempre più spesso che, quando un professionista intende cambiare il software gestionale, non riesca a passare i dati dei condòmini e degli stabili nel nuovo programma: di fatto, il blocco informatico disposto (spesso illegalmente) dai titolari del software precedente rende estremamente difficoltoso il passaggio e tutti i dati andrebbero reimmessi, corrispondenza e contabilità comprese, o almeno rivisti perché si registrano moltissimi errori.

Una situazione che, spiega Burrelli, viene creata ad arte per scoraggiare gli “abbandoni”: «Lo abbiano registrato quando i nostri associati hanno cercato di passare al software Anaci, creato dall’associazione. A questo punto suggerisco a tutti di verificare se nel contratto di utilizzo del vecchio software sia previsto espressamente che i dati immessi non siano trasferibili in automatico. E pretendere la cancellazione di questa clausola vessatoria. I dati vanno gestiti nel rispetto della normativa sulla privacy e non possono essere visti da nessuno se non da chi è autorizzato, e certamente tra questi non ci sono software house che di quei dati fanno anche commercio, oltre a ostacolare illecitamente la concorrenza». Non solo: le software house che si rendessero responsabili di queste situazioni rischiano anche sotto il profilo civilistico per le inevitabili richieste di danni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©