Condominio

Nuova prassi Uni-Itaca per la sostenibilità di costruzioni e manutenzioni

di Valeria Sibilio

Uno degli obiettivi principali dell'edilizia contemporanea è la costruzione di edifici innovativi e rispettosi dell'ambiente. L'elevato consumo di energia nelle varie fasi di costruzione, utilizzo e demolizione di un edificio, oltre all'eccessivo dispendio di energia di una certa quantità di emissioni di gas serra oltre a rifiuti di difficile smaltimento, hanno causato, nel tempo, gravi impatti sull'ambiente in cui viviamo. Per fortuna, oggi esistono competenze tecnologiche per raggiungere l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale degli edifici, e sistemi che permettono di verificare il livello di sostenibilità raggiunto.
Certificare la sostenibilità di un edificio significa anche dichiararne la qualità. Un terreno che, recentemente, hanno percorso l'Ente italiano di Normazione (UNI) e l'Istituto per l'Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e Compatibilità Ambientale (ITACA) con la pubblicazione della prassi di riferimento UNI/PdR 13:2019 “Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità”.
La prassi permette di formulare un giudizio sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale, risultando, perciò, un utile strumento per il progettista, di controllo e di indirizzo per la pubblica amministrazione, e di supporto alla scelta del consumatore.
L'Associazione privata senza scopo di lucro UNI vanta oltre 4.000 soci tra imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, oltre alle pubbliche amministrazioni e, dal 1921, svolge attività di normazione tecnica in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Un ruolo riconosciuto dal Decreto Legislativo 223/2017 sulla normazione tecnica. ITACA è un organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con l'obiettivo di attivare azioni ed iniziative condivise dal sistema regionale per assicurare il miglior raccordo con le istituzioni statali, enti locali e operatori del settore.
Tra le novità introdotte dalla recente prassi, una nuova sezione, dedicata alla valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici non residenziali e l'adeguamento alle novità relative alla normativa tecnica e ai Criteri Ambientali Minimi previsti dal D.M 11 ottobre 2017, obbligatori negli appalti pubblici per l'affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.
Il documento, approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e adottato da numerose regioni, è uno strumento basato sulla legislazione e sulla normativa tecnica in materia di edilizia sostenibile, disciplinato dal Regolamento RT-33 di ACCREDIA che ha istituito il sistema nazionale di accreditamento e certificazione, svolto in ambito volontario, a sostegno delle politiche nazionali e regionali per lo sviluppo della sostenibilità ambientale delle costruzioni.
La nuova UNI/PdR 13:2019 fornisce l'inquadramento generale e i principi metodologici alla base del sistema di analisi per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, ai fini della loro classificazione attraverso l'attribuzione di un punteggio di prestazione, specificando i criteri sui quali si fonda il sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici residenziali e chiarendo i criteri sui quali si fonda il sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici non residenziali. Il tutto è frutto dell'evoluzione di un lavoro standardizzato avviato nel tempo che, come spiega il Presidente UNI, Piero Torretta, si pone «con l'obiettivo di proporre una metodologia per la classificazione prestazionale degli edifici, nuovi o ristrutturati, basata su un criterio di parametrazione stabile e certo nella misurazione e valorizzazione della sostenibilità indispensabile per una scelta razionale e consapevole». Un risultato che soddisfa anche la Presidente di ITACA, Anna Casini, la quale auspica l'avvio di un «programma di formazione nei confronti dei tecnici delle amministrazioni e dei professionisti, con la collaborazione dei consigli nazionali degli ordini professionali, a fronte di una crescente domanda di qualificazione del settore delle costruzioni».
La nuova Prassi di Riferimento verrà presentata in un evento pubblico programmato entro il prossimo mese di settembre.

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