Condominio

I giovedì di MaiPiùSoli.net: nasce la tariffa acqua “pro capite”

di Glauco Bisso

L'acqua si paga a consumo ma la tariffa si determina a persona. In vigore dal primo gennaio 2018 la tariffa unica nazionale istituita con il provvedimento ARERA 665/2017/R/IDR . Per ogni utenza, anche per quelle condominiali, composte da molti utenti aggregati, è istituito il diritto a che la componente agevolata della tariffa sia proporzionale al numero effettivo di persone che occupano ciascuna unità immobiliare, distinguendo le utenze domestiche da quelle ad altri usi.
La nuova tariffa
E' il Testo Integrato corrispettivi servizi idrici (TICSI) a definire il metodo di calcolo della tariffa che compone insieme una quota fissa ed una variabile. La fissa non dipende dal consumo ed è per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. La variabile è la somma di più componenti: la fascia di consumo annuo agevolato , determinato con il criterio “pro capite”, la fascia a tariffa base e le tre fasce di eccedenza. La tariffa agevolata viene determinata sulla base del numero di persone che compongono l'utenza considerando 150 litri per abitante al giorno. ARERA ammette che, sino a quando non verranno raccolti i dati del numero effettivo di persone occupanti ogni unità immobiliare, e comunque non oltre il 2022, sia applicabile la tariffa agevolata con la presunzione che ogni famiglia sia composta da tre persone, con l'attribuzione di 55 metri cubi ad anno per unità. Il costo del metro cubo nella tariffa agevolata è calcolato decurtando la tariffa base del sistema precedente alla TICSI, di uno sconto che va dal 20 a 50 per cento. E' inoltre imposto il limite che la tariffa di terza e ultima fascia non possa essere superiore di sei volte la tariffa agevolata.
Il censimento possibile
La presunzione, in oggi applicata per il calcolo della quota agevolata della tariffa, che ogni utenza sia uguale a tre occupanti è a favore dell'utente. Il numero di famiglie composte da meno di tre persone è oggi prevalente rispetto a quelle che più numerose. Per dare esatta attuazione al provvedimento e pagare il giusto occorre che siano raccolti dai gestori i dati degli effettivi occupanti. «Missione impossibile quella dell'amministratore che dovrebbe aggiornare in continuo i dati verso l'acquedotto - dice Aldo Piovani, amministratore di condominio in Genova - e questo comporterebbe continui ed impossibili conguagli delle ripartizioni generando maggiori costi e una grande confusione a fronte di un beneficio ridotto. Occorre invece semplificare in modo da rendere chiari i rapporti e la ripartizione dell'acqua semplice, chiara, verificabile e trasparente». È proprio l'esigenza di non creare maggiori costi, non assorbiti dal risparmio ottenuto, l'obiettivo degli amministratori condominio.
Il software possibile
«Si può fare - dice Simone Cordano, sviluppatore software - basta che l'assemblea approvi il metodo che, passo dopo passo, l'amministratore dovrebbe adottare». La soluzione è tutta nell'evitare che la raccolta dei dati degli utenti dei singoli appartamenti avvenga in modo manuale da parte dell'amministratore – che ha l'obbligo di adempimento del mandato, di cui all'articolo 1130 c.c., verso il condòmino e non verso il gestore – e cosi la raccolta e la trasmissione verso l'acquedotto. «L'invio di una semplice email che incorpora “cookies” di tracciamento permette di riconciliare la risposta di ogni singolo utente e di inserirla nel file da trasmettere, anche ad ogni variazione, all'acquedotto gestore» prosegue Giordano.
E per evitare che il collo di bottiglia del processo sia costituito dall'immissione manuale dei dati, Cordano propone che sia il software di gestione dell'amministratore che quello dell'acquedotto, possano dialogare tra loro tramite webservices , come normalmente avviene per i software bancari per lo scambio dei dati, senza nessuna interposizione umana. Un incontro tra le associazioni delle utility e le maggiori software house è auspicabile, come già avvenne per la fatturazione elettronica con l'Agenzia delle Entrate, per definire i dettagli di processo.
Obiettivo semplificare
Malgrado sia passato oltre un anno e mezzo dalla adozione del provvedimento ARERA sono pochi gli acquedotti che hanno già affrontato il problema della raccolta dei dati per la componente agevolata: tra i primi quello di IREN scaricabile facendo click qui ,
dal quale si percepisce tutta la complessità della raccolta dati effettuata per le case in condominio. Prima del report di sintesi da inviare all'acquedotto occorre la raccolta dei dati individuali. Un esempio da sostituire con la “form” per il processo informatico integrato di raccolta e trasmissione, è scaricabile facendo click qui .
Anche se cosi si opera la ripartizione della spesa acqua è e sarà sempre un processo “convenzionale”, che è regolato da un accordo tra i condòmini che permetta di attribuire in modo semplice, in proporzione ai consumi rilevati dai contatori individuali, il costo dell'acqua del periodo di riferimento. La necessità di una regola convenzionale, approvata dall'assemblea, è una necessità imprescindibile per la mancata corrispondenza tra i periodi di rilievo e fatturazione operata dagli acquedotti, che possono leggere il contatore anche solo ogni sei mesi e da situazioni analoghe di letture non rilevate e quindi stimate ed attribuite delle singole utenze interne. L'adozione di “contatori intelligenti” a lettura wifi sia in strada sul tubo dell'acquedotto, che all'interno degli appartamenti, è la strada da seguire che però comporta investimenti recuperabili da parte del proprietario solo se serve a rendere ciascuno consapevole dei propri consumi e quindi a ridurli.
La nuova ripartizione
Attribuire a ciascuno il suo, dopo l'adozione della tariffa agevolata “pro capite” comporta una rilevante modifica del criterio di ripartizione interno all'edificio e una attenzione “maniacale” da parte dell'amministratore, la stessa dedicata alla compilazione ed all'aggiornamento del Registro di Anagrafe Condominiale. La ripartizione dovrà distinguere per ogni utenza la componente di spesa agevolata, da attribuire “pro capite”, in base ai dati raccolti, e la residua spesa a consumo. Impossibile ulteriormente attribuire individualmente la spesa per fasce perché le punte di consumo aggregato rilevate dall'acquedotto non sono sincronizzate con i consumi rilevati annualmente. Se il tubo è unico accade sempre che chi consuma di più bilancia chi consuma di meno. Se da soli ciascuno è più libero, insieme in condominio si risparmia.

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