Condominio

Anaci a Matera difende i professionisti

dalla Redazione

ANACI, l'Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, ha raccolto a Matera i propri associati in occasione del convegno “Il condominio e l'amministratore tra norme dispositive e inderogabili”, nella chiesa sconsacrata dell'ex ospedale San Rocco
La giornata, organizzata con il patrocinio dell'Ordine degli avvocati di Matera, è stata dedicata al professor Michele Costantino «Figura di riferimento per il nostro Paese è fondamentale anche per la crescita di ANACI» ha spiegato il presidente Francesco Burrelli che ha poi proseguito: «Matera rappresenta non solo la cultura italiana ma configura una sintesi concreta e perfettamente riconoscibile di quella europea, pur nella sua originalità e unicità. Non potevamo mancare quest'anno, perché anche la nostra associazione promuove quotidianamente i principi di una cultura nazionale ed europea che coinvolgono aspetti come la sicurezza, le innovazioni tecnologiche, l'efficienza energetica, le Smart city, ma anche le politiche fiscali economiche o legislative. Gli amministratori saranno chiamati in futuro ad impegni ancora più complessi considerando le molteplici dinamiche cui dovrà far fronte e difficilmente potrà portarle a termine se non integrando le conoscenze e facendo sistema di rete».
Burrelli nel corso del dibattito è tornato anche sul tema delle responsabilità giuridiche dell'amministratore e del rapporto con i condomini, inquadrando in una precisa collocazione normativa la figura dell'amministratore anche di fronte alle responsabilità penali: «Abbiamo la necessità di avviare una riflessione collettiva per cercare di capire se effettivamente i comportamenti dell'amministratore debbano o meno avere sempre un riflesso penale, se siano sempre in capo al committente (e quindi all'amministratore) obblighi pur in assenza di fondi necessari per intervenire - ha sottolineato durante il confronto con Maria Christina De Tommasi, Sostituto Procuratore al Tribunale di Matera - La domanda a cui dobbiamo trovare una risposta è, infatti, sempre la stessa: è sempre l'amministratore il responsabile della sicurezza del condominio inteso come luogo di lavoro? Siamo noi amministratori i “parafulmini” per tutto quello che accade nel condominio? Un esempio, in caso di cornicione pericolante, se l'assemblea non delibera, pur convocata più volte dall'amministratore, e poi cade un pezzo di cornicione, siamo certi che il professionista non subisca le conseguenze penali dell'incidente? Sicuramente va sempre biasimato e condannato chi omette di intervenire, ma non possiamo permettere la ‘caccia alle streghe' nei confronti dei professionisti che, invece, hanno fatto tutto il possibile per informare l'assemblea circa le proprie responsabilità».

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