Condominio

Genova, l’emergenza gas rientra subito grazie agli amministratori di condominio

di Glauco Bisso

Non è stata un'esercitazione, spegnere il riscaldamento ad una città e riaccenderlo in 24 ore. “Non c'è alcun tipo di problema di sicurezza… Si invitano tutti gli amministratori di condominio, con effetto immediato, a chiudere l'impianto centralizzato intervenendo sulla valvola di intercettazione o di richiedere l'intervento del manutentore….” Questo il testo del comunicato stampa che ieri IRETI ha inviato ai media alle 20,30 della scorsa domenica.
Capita così che gli amministratori di condominio di una grande città sappiano, dai propri condòmini, che leggono facebook o sentono le tv locali, di dover subito chiudere il riscaldamento non di un edificio ma di una città come Genova. E' quello che è avvenuto ieri per la rottura di una delle cabine di distribuzione SNAM nella zona di Murta nell'immediato entroterra.
«Missione impossibile - dice Pierluigi d'Angelo, ANACI - se questo accade alle 21 di domenica sera. Ma ci abbiamo provato grazie alla connessione in rete tra gli amministratori di condominio e le istituzioni anche se il messaggio di chiudere è arrivato come consiglio urgente ai media e non attraverso i canali istituzionali». «Una certa preoccupazione all'inizio per capire se c'erano problemi di sicurezza - dice Massimo Bargiacchi, Gesticond - ma, verificate le notizie, ci siamo subito messi in moto anche se solo il 15% gli impianti è stata chiusa e già oggi la gran parte è accesa».
Ireti, il gestore della rete cittadina alimentata dal gasdotto SNAM, conferma che anche grazie al “pronto intervento” degli amministratori e dei manutentori che non ci sono stati rilevanti disservizi nella distribuzione del gas dopo che, alle 9 del lunedì, il gasdotto è stato riparato. Le chiusure effettuate durante la notte hanno permesso di diminuire il consumo e la pressione sulla rete residua non fosse troppo bassa si normalizzasse quasi subito.
Fondamentale è stata la connessione in rete tra gli amministratori e della rete verso le istituzioni, tramite sms e whatsApp che ha permesso di verificare subito la necessità dell'intervento di chiusura e di rispondere in modo “agile” all'emergenza.
A impianti riaccesi, è sulla medesima rete utile al coordinamento che si esprimono però perplessità per la modalità della gestione dell'intervento: “Occorre capire i termini ed i destinatari delle responsabilità e competenze, con le persone giuste e dotate delle conoscenze del caso”. E' la proposta per il futuro. Perché resistere alle emergenze è sì una scelta spontanea ed individuale ma il coordinamento preventivo è meglio.

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