Condominio

Associazioni degli amministratori, prove tecniche per un fronte comune

di Francesco Schena

In ordine alla possibile istituzione del Registro degli Amministratori sotto l'egida del Ministero della Giustizia, come confermato dal Governo alla Biennale del Condominio di Bari, tiene banco il tema del tavolo tecnico con le associazioni e, quindi, la necessità di fare fronte comune nel dialogo con il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, On.le Jacopo Morrone.
Il confronto avutosi al Bi.Co.Ba. dello scorso 20 ottobre su una possibile federazione sembra che possa sortire, finalmente, qualcosa di concreto. Al netto del pluralismo della rappresentanza di settore, che può e deve rimanere un elemento di arricchimento, le basi per un percorso comune sono state comunque individuate.
Ognuna delle oltre cinquanta associazioni di amministratori esistenti rappresenta la sua storia ed è figlia di una propria genesi che va in ogni modo rispettata ma questo non deve necessariamente impedire l'ipotesi di una unificazione, soprattutto sul piano scientifico.
Ed è proprio quest'ultimo aspetto che può unire più del piano politico ed è per questo che l'idea di costituire un Osservatorio permanente sul condominio appare come la soluzione più praticabile.
Potrebbe trattarsi di un organismo a qualificazione scientifica ma con la partecipazione “politica” dei Presidenti delle associazioni. L'idea, da più fronti suggerita, sarebbe quella di articolare l'Osservatorio in commissioni a cui prenderebbero parte dei delegati provenienti dai centri studi nazionali delle associazioni aderenti affinché producano atti di valutazione scientifica sui più diversi aspetti che afferiscono alla professione di amministratore.
L'obiettivo è quello di dare un valore preminentemente tecnico alle associazioni che avrebbero, così, modo di esprimere opinioni condivise e di peso nell'interlocuzione con le istituzioni, mettendo da parte gli antagonismi politici.
Le commissioni, formate da specialisti qualificati, si occuperebbero di analizzare e sviscerare le criticità del paradigma normativo vigente e futuro, per poi suggerire le migliori soluzioni possibili. Dal diritto alla sicurezza, dalla contabilità alla tecnica, dalla deontologia alla programmazione didattica, passando dalla fiscalità e non solo, sarebbe possibile produrre documenti unitari e protocolli uniformi che consentirebbero di innalzare il livellamento del comparto e la qualificazione sia delle stesse associazioni che dei rispettivi iscritti.
Tra le altre cose, l'Organismo potrebbe accreditare responsabili scientifici e formatori verificandone preliminarmente il possesso dei requisiti, dettare codici di condotta comuni, strutturare piani di formazione, proporre proposte di legge e molto altro ancora.
Evidentemente uniformare gli intenti è cosa molto improbabile ma abbiamo il dovere di provare a costruire qualcosa di buono dovendo, in alternativa, affidarci al nobile sentimento della coerenza e smettere di lamentarci.
L'invito che rivolgo a tutte le associazioni dalle colonne del Quotidiano del Condominio del Sole 24 Ore è quello di riflettere su questa opportunità, avendo consapevolezza di come ogni decisione presa avrà le sue ragioni.
I costruttori sono i benvenuti, i tempi sembrano maturi e le prove tecniche sono in corso.
Francesco Schena

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