Condominio

La fognatura funziona male? Tutti gli oneri a carico del Comune

di Giusepp Bordolli

Se la fognatura comunale per vizi costruttivi procura continui allagamenti del piano interrato dell'edificio condominiale, i condòmini possono pretendere non solo tutti gli interventi necessari sulle tubazioni difettose o un nuovo tratto fognario, ma anche l'installazione, negli spazi comuni condominiali, di impianti di sollevamento con obbligo del Comune di sostenere tutti gli oneri conseguenti.
È questo l'interessante principio contenuto nella sentenza del Consiglio di Stato n.2522/2018.
La complessa vicenda scaturiva dai continui allagamenti del piano interrato di un caseggiato che, secondo i condòmini, erano causati da evidenti vizi di un tratto della conduttura fognaria comunale. Secondo il Comune, invece, i problemi lamentati erano addebitabili soltanto al condominio in cui erano stati eseguiti allacci irregolari e realizzati vani abusivi sotto il piano strada.
La questione veniva sottoposta al Tribunale civile che riconosceva la responsabilità dell'Autorità Comunale, condannandola alla realizzazione di una nuova condotta fognaria con l'obbligo di adottare gli atti preliminari (progettazione ed approvazione dell'intervento, adozione della delibera a contrarre, impegno di spesa) in tempi stretti per arrivare a completare le opere nell'arco di sei mesi circa. Alle stesse conclusioni arrivava la Corte d'Appello la cui decisione non veniva impugnata, diventando così definitiva.
Successivamente i condòmini si rivolgevano al giudice amministrativo per ottenere l'esecuzione della sentenza civile e il Tar Molise, in accoglimento della richiesta, condannava il Comune a dare corso alle opere non eseguite.
L'Amministrazione Comunale però già da tempo aveva realizzato una nuova condotta fognaria, parallela a quella esistente, con tubazioni collegate con un by pass affinché potessero essere sfruttate entrambe dal caseggiato ma tale soluzione non aveva raggiunto lo scopo desiderato perché gli allagamenti erano continuati.
Entrambe le parti, però, erano concordi nel ritenere che l'unica soluzione per risolvere la questione fosse quella di installare impianti di sollevamento in area condominiale: bisognava perciò stabilire se queste opere e gli oneri conseguenti fossero a carico della collettività condominiale o dell'Ente Comunale.
A tale proposito il Consiglio di Stato, investito del problema, ha precisato che un Comune, quando viene condannato in sede civile ad eliminare tutte le conseguenze dannose dipendenti da difettose condutture fognarie, è tenuto inevitabilmente a sostenere, non solo gli oneri di installazione degli impianti di sollevamento, ma anche le spese per l'allaccio ed i consumi delle utenze e per la manutenzione futura degli impianti di cui rimane responsabile civilmente (nei confronti dei condòmini e dei terzi) fino a quando sarà necessario il loro funzionamento.
Del resto la collettività condominiale, nello spirito di reciproca collaborazione, deve prima consentire, previa regolarizzazione amministrativa dell'occupazione del suolo privato (a carico del comune), l'installazione degli impianti di sollevamento nell'area condominiale e, successivamente, gli interventi in loco dei tecnici comunali per la periodica manutenzione.

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