L'esperto rispondeCondominio

Diritto all’impianto autonomo se il centralizzato è soppresso

Cesarina Vittoria Vegni

La domanda

Ho acquistato un appartamento in un condominio di 24 unità e sono venuto a sapere dell'esistenza di una delibera di assemblea in cui, con una maggioranza di 830 millesimi, si è approvata la trasformazione dell'impianto di riscaldamento centralizzato in singoli autonomi, attraverso l'ausilio di una diagnosi energetica e impianti con caldaie a condensazione. Mi sono attivato per la predisposizione dell'impianto autonomo, ma quando ho contattato l'amministratore per dettagli e tempistiche mi è stato detto che il mio appartamento non può agganciarsi alle canne fumarie condominiali, che sono troppo distanti, e che non possono essere realizzate canne fumarie sulla facciata principale dell'edificio. Come può essere valida una delibera che, nella trasformazione, lascia il mio appartamento privo di impianto a gas obbligandomi a inserire eventuali altri impianti?

L’articolo 1122-bis, comma 2, del Codice civile stabilisce che è «consentita l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell'interessato». Inoltre, l’articolo 26 della legge 10/1991, modificato dalla legge di Riforma del condominio, 220/2012, stabilisce che, per la trasformazione degli impianti per realizzare il contenimento del consumo energetico, è necessaria una delibera dell’assemblea a maggioranza degli intervenuti con un numero di voti che rappresenti un terzo del valore dell’edificio, previa relazione di un tecnico abilitato. In questi termini, la delibera di soppressione dell’impianto centralizzato comune è valida, ma deve essere consentito al singolo condomino di poter installare il proprio impianto autonomo. Se, dunque, non sussiste la possibilità di collegarsi alla canna fumaria condominiale, perché troppo distante, deve essere consentito di realizzarne una propria.Una soluzione diversa potrebbe essere l'installazione di una caldaia gas a camera stagna, con lo scarico a parete dei fumi, ex Dpr 412/1993.

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