Condominio

Dall’ecobonus 3,7 miliardi di investimenti nel 2017. Sismabonus, in arrivo la circolare delle Entrate

di Massimo Frontera - da Edilizia e Territorio


Grazie all'ecobonus, nel 2017 sono stati investiti 3,7 miliardi di euro per migliorare l'efficienza energetica di quasi 422mila immobili (+8% sul 2016 in termini di valore), realizzando un risparmio che in termini energetici supera i 1.300 Gigawattora all'anno e, in termini economici, vale 150 euro in meno sulla bolletta. Complessivamente, tra il 2014 e il 2017, l'ecobonus ha messo in moto 13,5 miliardi di euro di investimenti, per 1.44 milioni di interventi edilizi. Sono i principali numeri contenuti nel Rapporto annuale sull'efficienza energetica e nel Rapporto annuale sulle detrazioni del 65% . Entrambi i rapporti sono stati realizzati dall'Enea e presentati a Roma il 19 giugno e anticipati il giorno stesso sul Quotidiano del Sole 24 Ore - Condomino . Il 2017 (con dati ancora in attesa di una verifica definitiva) si aggiunge a una serie storica che - come è largamente noto - ha messo in moto un segmento di mercato fatto di micro interventi di recupero che valgono ormai una quota rilevante dello stock edilizio. Tra il 2007 e il 2017, gli edifici complessivamente interessati da interventi di miglioramento energetico sono stati 3,3 milioni, di cui 1,5 milioni negli ultimi quattro anni.
Anche la pubblica amministrazione è arrivato un contributo, se pure largamente inferiore ai valori messi in campo dalle famiglie. Nel 2017 sono stati realizzati interventi di efficientamento per 62 milioni di euro con lo strumento del cosiddetto Conto termico. Inoltre, l'Enea assicura che al quadriennio 2014-2017 ci sono interventi su 190 immobili (per 1,9 milioni di mq) che «risultano conclusi, in fase di realizzazione o programmati».
Ma le protagoniste del mercato sono e restano le famiglie. Al punto che, come ha sottolineato il presidente dell'Enea, Federico Testa, «il settore residenziale ha sostanzialmente già raggiunto l'obiettivo atteso al 2020, mentre l'industria è circa a metà del percorso previsto, e sono ancora indietro i settori dei trasporti e del terziario, settore in cui sono inclusi gli immobili pubblici».
Il cambio di marcia è atteso dalla riqualificazione delle parti comuni dei condomini. Dopo le ultime istruzioni dell'Agenzia delle Entrate e gli ultimi aggiornamenti sulla cessione del credito, ora è tutto pronto. Sono pronti anche gli imprenditori, come ha sottolineato il presidente dell'Ance, Gabriele Buia, intervenuto ieri all'iniziativa dell'Enea. «Ci presentiamo al mercato - ha detto Buia - con una azione di filiera, che tiene insieme l'impresa l'amministratore del condominio, i professionisti e la piattaforma che abbiamo promosso con Deloitte per gestire la cessione del credito». I costruttori dell'Ance puntano molto sul decollo dell'efficientamento dei condomini anche perché, come ha sottolineato lo stesso Buia, i numeri dicono che, finora, i veri protagonisti sono state le micro-imprese artigiane e i produttori (principalmente di infissi e caldaiette). In altre parole, il mercato ha sostanzialmente bypassato le imprese più strutturate. La conferma arriva dai numeri. Nel 2107 solo l'1% dei 422mila interventi censiti dall'Enea, ha riguardato “riqualificazioni globali”. Oltre la metà degli interventi (50,4%) ha riguardato la sostituzione dei serramenti, seguita dalla climatizzazione (20,5%) e dalle schermature solari (20,1%). Sotto il profilo del valore, le percentuali non cambiano di molto: climatizzazione, serramenti e schermature pesano per l'84,8% del valore contro l'8,4% delle “ristrutturazioni globali”.
I nodi da sciogliere: il “facilitatore” per il condominio
Anche se “tutto è pronto” come ribadisce il presidente dell'Enea, i primi sondaggi sul mmondo dei condomini rivelano che ci sono punti importanti su cui lavorare.
Un sondaggio qualitativo fatto dalla società di ricerche Isinnova ha fatto emergere con evidenza (nonostante il campione molto ridotto numericamente) che i nodi da sciogliere non mancano. C'è prima di tutto da lavorare sulla comunicazione: «quasi l'80% del campione fa fatica a capire i vantaggi dell'intervento di miglioramento energetico», spiega Stefano Faberi di Isinnova. C'è poi il problema di comporre gli interessi che possono essere in conflitto sia per la distanza generazionale, sia sotto il profilo del reddito. «Ci sarebbe bisogno di uno psicologo sociale - azzarda Faberi - e non guasterebbe una società indipendente che verificasse l'offerta dell'impresa».
E c'è poi il problema delle garanzie: nessuno garantisce che dopo l'intervento, si ottenga effettivamente il risparmio calcolato sulla carta. Alcune soluzioni sono allo studio, come riferisce il presidente dell'Enea: «Alcune imprese - dice Testa - stanno studiando formula contrattuali a prestazione garantita, ma lo stessa cosa potrebbe essere ottenuta prevedendo l'obbligo di commissionare a un consulente terzo l'impegno a raggiungere il risultato. Sui grandi numeri questi meccanismi sono facili da gestire e hanno un bassissimo costo».
Sismabonus, circolare in arrivo
Nel convegno dell'Enea è anche circolata l'indiscrezione secondo cui l'agenzia delle Entrate starebbe preparando una circolare sul sismabonus. L'indiscrezione è emersa in relazione all'ultima circolare delle Entrate con cui è stato limitato il numero delle cessioni del credito (di fatto eliminando la possibilità di dare vita a un “mercato” dei crediti). Il motivo dell'emanazione della circolare è stato ricordato dall'ex viceministro all'Economia ed ex senatore Pd, Enrico Morando: «la decisione, a lungo discussa, si è imposta per evitare che il valore dell'intervento incentivato dall'ecobonus fosse classificato da Eurostat come debito pubblico».

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