Consiglieri di condominio, si può cambiare il regolamento contrattuale?

Nel caso di specie si è in presenza di un regolamento contrattuale (quello, cioè, che viene richiamato nei singoli atti di compravendita e accettato dagli acquirenti in sede di rogito notarile). Avendo ciascun compratore in detta sede dichiarato di aver preso visione e di accettare il regolamento, è come se questo sia stato approvato all'unanimità e pertanto la natura contrattuale è da ritenersi pacifica. Ciò posto, in base al principio generale secondo cui per ogni modifica del regolamento condominiale serve la stessa maggioranza raggiunta per la sua approvazione, anche in questo caso sembrerebbe richiesta l'unanimità. Tuttavia, occorre considerare un'importante posizione espressa dalle Sezioni Unite Cassazione (Sentenza n. 943 del 1999; in precedenza, Cass. n. 642 del 1996 e Cass. n. 158 del 1966), secondo la quale le clausole dei regolamenti condominiali contrattuali hanno natura contrattuale soltanto qualora si tratti di clausole limitatrici dei diritti dei condomini sulle proprietà esclusive o comuni, ovvero attributive ad alcuni condomini di maggiori diritti rispetto agli altri. Pertanto, qualora le clausole, come nel caso di specie, si limitino a disciplinare l'uso dei beni comuni, ad esse va riconosciuta natura regolamentare con la conseguenza che dette clausole sono modificabili anche da una deliberazione adottata con la maggioranza prescritta dall'art. 1136, comma 2, c.c..