Condominio

Dal condizionatore al prato, più semplici i lavori dell’estate

di Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci

Difendersi dal calore, raffrescare gli ambienti interni, rendere più “fruibile” uno spazio outdoor, con opere di riqualificazione del verde o grazie all’inserimento di gazebo e pergolati. Sono molti i lavori che - con l’arrivo della stagione estiva - possono essere affrontati in casa. Piccole e (in alcuni casi) anche più corpose manutenzioni che da una parte - dopo il 22 aprile - fruiscono di una corsia preferenziale sotto l’aspetto autorizzativo e dall’altra possono talora essere agevolate grazie a detrazioni fiscali.

A seconda dell’intervento che si affronta, il percorso è diverso. Con un denominatore comune. Che sia un pergolato, una schermatura solare o l’inserimento di un impianto di raffrescamento ( si veda la scheda riassuntiva ), quest’anno sarà più semplice (almeno sulla carta) procedere. Perché dallo scorso 22 aprile, con l’entrata in vigore del glossario dell’edilizia libera (Dm Infrastrutture 2 marzo 2018), molte fra queste opere rientrano nelle 58 che possono essere realizzate senza titolo abilitativo, in edilizia libera. Facciamo qualche esempio. Prendiamo la realizzazione di un pergolato: la norma specifica che se di limitate dimensioni o non stabilmente infisso al suolo, il manufatto non necessita di uno specifico permesso. Ciò non significa che si possa agire senza limiti. Lo stesso glossario, infatti, precisa che le opere devono essere effettuate «nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore». Dunque se esistono vincoli e norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, o prescrizioni paesaggistiche vanno rispettate e potrebbe essere necessario un permesso o un nulla osta (si veda il Sole 24 Ore del 7 maggio). Così come va salvaguardato l’eventuale diritto di terzi e, in condominio, l’osservanza di ciò che è prescritto dal regolamento. Da aggiungere che una recente sentenza del Consiglio di Stato (2715 del 7 maggio) precisa come per alcuni manufatti (in questo caso una tettoia a tenda) vada valutato caso per caso e spetti ai Comuni più in generale disegnare i confini di azione.

Altro aspetto è quello delle agevolazioni fiscali. Prima premessa: laddove i lavori non sono soggetti a titolo abilitativo, poter chiedere l’accesso al bonus, è necessario dotarsi di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà , in cui va indicata la data di inizio dei lavori e deve essere attestata la conformità urbanistica. In pratica, un’autocertificazione da conservare in caso di controlli. Entrando nel merito, non tutti i lavori godono di bonus fiscali. Ad esempio, la tinteggiatura nelle singole unità edilizie, da sola, è esclusa in quanto manutenzione ordinaria. Diversi bonus sono invece possibili per l’impianto di condizionamento: l’iter da seguire dipende dal contesto. Se l’impianto è a pompa di calore è possibile fruire della detrazione del 50% per le ristrutturazioni (anche per installazione ex novo), nel capitolo degli interventi finalizzati al risparmio energetico. In alternativa, scatta l’ecobonus al 65% se si sostituisce un impianto preesistente di riscaldamento con un sistema per il caldo e il freddo. In questo caso, occorre inviare all’Enea, entro 90 giorni dalla fine lavori, la scheda informativa prescritta.

Sempre per il condizionamento, se l’impianto è alimentato da fonte rinnovabile è possibile anche chiedere un contributo diretto (non una detrazione) a valere sul conto termico.

Da quest’anno, per effetto del cosiddetto bonus verde, sono infine agevolate molte piccole e grandi opere di restyling di giardini e spazi verdi: è il caso della risistemazione delle aree verdi o della installazione di sistemi di irrigazione. L’agevolazione prevista è del 36% fino a un tetto di spesa di 5mila euro.

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