La tettoia aggiunta, il decoro e l’abuso
Occorre innanzitutto verificare con cura la conformità dell'intervento alla normativa edilizia. Dalla descrizione dell'opera offerta dal lettore, l'intervento potrebbe rientrare tra quelli di edilizia libera. In tal caso, l'eventuale segnalazione all'autorità competente - ossia al Comune - non avrebbe alcuna conseguenza. Il decorso dei vent'anni dalla realizzazione della prima tettoia, invece, non sana l'eventuale abuso edilizio, ma potrebbe avere rilievo nel caso in cui fosse contestata la legittimità dell'intervento per lesione del decoro architettonico. Usucapito il diritto a mantenere la prima tettoia, infatti, sarà difficile sostenere che la seconda, che si pone in continuità con la prima, possa risultare lesiva (per un caso in cui si è affermata la possibilità di usucapire il diritto di mantenere una tettoia realizzata su balconi in violazione della disciplina delle distanze e del decoro architettonico, si veda la Cassazione, sezione II, 19 giugno 2009, n. 14455).
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