Condominio

Rottamare edifici per ricostruirli: un progetto della Fondazione Sullo

di Valeria Sibilio

La riqualificazione urbana rappresenta uno degli incentivi possibili per risvegliare un mercato immobiliare in difficoltà. La demolizione di edifici a rischio e la successiva ricostruzione potrebbero attivare, senza sprecare suolo, un processo di riequilibrio delle aree urbane con conseguente rilancio dell'economia.
Una prospettiva sociale che da diversi anni non trova indifferente quella parte di mondo accademico ed istituzionale sensibile ad un riequilibrio orizzontale del benessere proprietario, come giuridicamente disciplinato dal diritto di superfice, per il quale è possibile edificare e mantenere una costruzione al di sopra - o al di sotto - di un fondo di proprietà altrui e di acquistarne la proprietà della costruzione o dell'opera.
Diversi progetti sono stati avviati in proposito. In particolare, a supporto di questa tematica, la Fondazione Fiorentino Sullo, lavora, da tempo, ad un progetto legislativo in materia di rottamazione edilizia per il quale sarà possibile demolire e ricostruire edifici, edificati negli anni '50 e '60, per i quali è necessario effettuare un adeguamento strutturale, prevedendo, a tal fine, incentivi di volumetria e riduzione totale degli oneri accessori. Questo progetto legislativo, presentato precedentemente a Roma e Napoli, verrà illustrato a Milano nel corso di un convegno dal titolo “Rottamare, riqualificare, rinascere: il respiro delle città” che si terrà il 17 novembre prossimo alle ore 11.00 presso la sede di Assoedilizia, in via Meravigli 3. Un convegno nel quale, come spiega il Presidente della Fondazione, Gianfranco Rotondi, «si parte dal concetto di “diritto di superficie” caro al ministro Sullo, e riprende l'idea di responsabilità sociale insita nel diritto di proprietà. Se possiedi una casa fatiscente e pericolosa, hai il dovere di metterla in sicurezza e il diritto di chiedere il sostegno dello Stato». Al convegno sono stati invitati esponenti di categoria interessati, accademici e rappresentanti del Governo e delle Istituzioni.

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