Condominio

Acqua e bollette, stop al contatore unico

di Vincenzo Vecchio

Dalla fatturazione individuale dei consumi dell’acqua al contatore unico condominiale con solidarietà illimitata dei condomìni: queste le nuove condizioni contrattuali che A2A, la multiutility che a Brescia e in tantissimi altri comuni gestisce anche il servizio idrico, immagina per gli utenti dell’acquedotto di Brescia, sostenuti nella protesta da alcune associazioni di proprietari.

Oggetto del contendere è la sospensione della fatturazione individuale per 28 mila famiglie (2mila condòmini) e il passaggio a una fatturazione unica per condominio. Attualmente, per gli edifici costruiti prima del 1995, i contratti stipulati dagli utenti sono individuali, come l’accertamento dei consumi e la fatturazione: vengono quindi emesse tante fatture quanti sono gli utenti (sistema dei “contatori divisionali”). Ma il 26 giugno scorso A2A Ciclo Idrico S.p.A informa gli utenti di condomìni con contatori divisionali che devono passare a un unico contratto intestato al condominio: per A2A la fatturazione individuale è onerosa perché deve far accedere i suoi incaricati ai contatori all’interno delle abitazioni e recuperare individualmente i crediti dai singoli morosi.

In caso di mancata stipula del nuovo contratto con unico contatore condominiale (cosiddetto “contratto stradale”) si rischia la sospensione della erogazione.

Infatti nella comunicazione si legge che «A2A (...) intende avvalersi della facoltà di risolvere il contratto di fornitura sopra descritto, con conseguente necessità di stipula di un nuovo contratto di fornitura idrica per la sola utenza condominiale (cosiddetto “contratto stradale”), alla quale saranno intestate le bollette, con indicazione del codice fiscale del condominio. Il contratto di fornitura sarà sottoscritto dall’amministratore di condominio o da una persona delegata dallo stesso; tutti i condomini saranno solidamente responsabili, ai sensi dell’articolo 1292 e ss. del codice civile del pagamento delle somme dovute al Gestore (...)».

Ma va osservato che così si viola la normativa che tutela il consumatore e in particolare il codice del consumo, in quanto il soggetto forte (tale è A2A) modifica, unilateralmente, un contratto già stipulato. Ogni modifica contrattuale presuppone il consenso di entrambi i contraenti.

Dal passaggio da contratti individuali a contratti collettivi deriva un aumento delle garanzie, a favore del s oggetto forte che, per l’adempimento delle singole insolvenze fa carico, in forma solidale, a tutti i soggetti che prima godevano di parziarietà. Inoltre la responsabilità della qualità dell’acqua erogata passa alla collettività condominiale. Alcuni condòmini che pagano regolarmente i consumi si troverebbero, di fatto, a scegliere tra il restare senza acqua o accollarsi l’onere delle morosità degli altri.

I condòmini proprietari che hanno dato in locazione l’immobile diventerebbero di fatto solidali con il conduttore .

L’amministratore di condominio, poi, nel riparto dei costi individuali, dovrebbe inoltre tener conto del cosìddetto “bonus idrico” , commisurato al reddito Isee e al numero di componenti della famiglia del singolo utente.

La vertenza è stata congelata dopo l’intervento del sindaco di Brescia che a seguito della diffida molto forte di Appc (piccoli proprietari) ha ritenuto di chiedere ai vertici di A2A di sospendere l’iniziativa.

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