Condominio

Registro amministratori in vista: lo istituirà il ministero della Giustizia

di Francesco Schena

Ieri il Senato ha approvato, in via definitiva, il testo di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sisimici e misure per lo sviluppo, DL meglio conosciuto come “Manovrina” (dove all’articolo 4 sono contenute anche le norme per i condòmini«incapienti»).
In Commissione Bilancio era stato presentato un emendamento, il n. 1.0.1 (a firma Mandelli, Azzolini, Boccardi, Ceroni e Galimberti), che, integrando l'attuale art. 71-bis delle disposizioni di attuazione del Codice Civile, prevedeva l'estensione dell'obbligo del diploma di scuola superiore e della formazione iniziale e periodica anche agli amministratori nominati tra i condomini, l'allegazione al verbale di prima nomina della documentazione attestante il possesso dei requisiti, pena la nullità dell'incarico, l'invio al Ministero della Giustizia di una serie di dati e documenti da parte dell'amministratore e la relativa verifica ad opera dei Comuni, ma l'emendamento è stato respinto.
Al contrario, il Senato ha accolto un Ordine del giorno, il n. G/2853/36/5, a firma degli stessi Senatori che avevano presentato l'emendamento bocciato, che impegna il Governo a valutare la possibilità di emanare, in tempi brevi, un apposito Decreto Ministeriale demandando al Ministero della Giustizia l'attuazione di un regolamento che preveda l'obbligo per tutti coloro che svolgono l'attività di amministratore immobiliare e/o condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, ad iscriversi, ai meri fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito registro tenuto presso il Ministero della Giustizia.
L'ordine del giorno prevede, inoltre, che tale Registro dovrà contenere i dati angrafici di ogni amministratore, l'eventuale nominativo dell'Associaizone di categoria alla quale è iscritto, i dati relativi al regime fiscale con cui opera, oltre a riportare annualmente i riferimenti dell'Associazione di Categoria del settore o l'Ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame, svolto ai sensi del D.M. n. 140/2014.
Lo stesso ordine del giorno impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere all'art. 71-bis disp. att. c.c., l'immediata revoca dell'amministratore che opera in mancanza di requisiti o che svolge l'attività senza l'iscrizione nel registro di cui sopra, prevedendo anche l'applicazione di sanzioni amministrative di notevole entità.
Infine, il Governo valuterà la possibilità di adottare misure volte a precisare che la cancellazione dal Registro possa essere richiesta solo in caso di cessazione dell'attività e con apposite comunicazioni da inviarsi congiuntamente sia al Ministero che all'Agenzia delle Entrate.
Lo spirito che muove alla base dell'iniziativa accolta dall'aula del Senato è quello di arginare il fenomeno dell'evasione fiscale nel settore della gestione condominiale e dell'esercizio abusivo dell'attività. Uno studio alla base dell'ordine del giorno, infatti, stima in almeno 30.000 gli amministratori “abusivi” (dipendenti pubblici, pensionati o altro).
E' appena il caso di ricordare, però, come non si tratti di una norma quella appena descritta, bensì di una proposta e di un impegno preso dal Governo a valutarne l'attuazione in tempi brevi.

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