Condominio

Videosorveglianza, coinvolti i privati e i condomìni

di Saverio Fossati

Sicurezza in città e nei quartieri: con l’approvazione in Senato, in via definitiva, del Dl 14/2017 (la pubblicazione è attesa per oggi sulla Gazzetta Ufficiale) sono legge i provvedimenti che stringono le maglie su chi degrada l’ambiente urbano.

Ad attuare le norme saranno chiamati soprattutto i sindaci (a loro sarà dedicata una pagina sul Sole 24 Ore del Lunedì del 24 aprile), che disporranno di poteri speciali. Il senso generale del Dl 14 è quello della “sicurezza integrata”, considerando all’interno di piani e progetti tra loro coordinati tutte le attività che servono a combattere il degrado come spaccio di stupefacenti, abusivismo edilizio, occupazione illecita di alloggi, muri imbrattati. E prevedendo l’interconnessione di tutte le forze di polizia locali e statali.

L’articolo 5, in particolare, indica i temi dei “patti” per l’attuazione della sicurezza urbana sottoscritti dal prefetto e dal sindaco: tra i principali la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa, anche coinvolgendo le reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Proprio sulla videosorveglianza verranno coinvolti gli amministratori di condominio: l’articolo 7 stabilisce che gli accordi e i patti possono riguardare ex Iacp, amministratori di condomìni, imprese dotate di almeno dieci impianti di videosorveglianza, associazioni di categoria, consorzi o comitati costituiti «per la messa in opera a carico di privati di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, dotati di software di analisi video per il monitoraggio attivo». In cambio, dal 2018, i Comuni possono deliberare detrazioni da Imu e Tasi per chi ha pagato quote per l’istallazione.

Mano un po’ più ferma anche sulle occupazioni abusive di case: l’articolo 11 prevede che il prefetto impartisca, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, disposizioni per assicurare il concorso della Forza pubblica all’esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria sulle occupazioni arbitrarie di immobili. E se il provvedimento che decide gli sgomberi viene poi annullato dal Tar, a chi è stato “sfrattato” ingiustamente spetta (salvi i casi di dolo o colpa grave) solo il «risarcimento in forma specifica», cioè dovrà essere riammesso nell’alloggio. Il sindaco potrà però, in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela, derogare al divieto di allaccio utenze e di partecipazione all’assegnazione di alloggi.

Maggiori possibilità di intervento per il questore anche sulla questione degli alcoolici ai minorenni: non solo a chi li vende ma anche a chi li somministra può essere irrogata la sanzione pecuniaria e chiuso il locale. Viene infine esteso dai pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi e simili) e agli esercizi di vicinato (i negozi) il potere del questore di sospendere la licenza in caso siano teatro di disordini o ritrovo di delinquenti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©