Condominio

Il rischio di blocco utenze è spesso causato dalla scarsa informazione

di Franco Pani (presidente di Confamministrare)

Sappiamo tutti che, soprattutto dopo l'avvento della Riforma Condominiale, i fornitori di metano (ma anche di energia, ecc.), avendo a disposizione “il rubinetto dalla parte del manico”, molto spesso, in caso di morosità, ricorrono più velocemente di prima alla sospensione dell'erogazione per cercare di tutelare le proprie aziende ed evitare invece la lunga trafila burocratica fissata dal 2° Comma dell'Art. 63 delle Disposizioni di Attuazione del Cod. Civ.. I Condòmini dovrebbero essere quindi più che consci del fatto che oggi è più importante di ieri essere puntuali con il versamento delle rate, per non incorrere nel rischio di doversi trovare, seppur magari per pochi giorni, senza la possibilità di fruire dei servizi, spesso anche di carattere “essenziale”. Da tempo sosteniamo in vari incontri, seminari e pubblicazioni che, per il corretto funzionamento della delicata vita sociale condominiale, si dovrebbe cercare di diffondere il più possibile nei Cittadini una corretta ed approfondita “Cultura Condominiale” in tutti i settori ad essa legati, si tratti di nuovi diritti, ma anche di doveri; innalzando fra l'altro, qualora servisse, il senso civico dei medesimi, perché il mancato saldo delle rate da parte di alcuni sovente porta danni a carico anche dei Condòmini Virtuosi in regola con i versamenti.
Una buona informazione mediatica può indubbiamente contribuire alla diffusione di tale Cultura, così come una cattiva o non totalmente approfondita comunicazione degli eventi può in un solo “istante” rovinare mesi di lavoro messi in campo dagli organi di informazione più preparati nel settore; a Novara, ad esempio, proprio nei giorni scorsi è stata interrotta l'erogazione del metano in un edificio ove l'80% dei residenti non paga o paga ben oltre le scadenze previste le rate condominiali, accumulando ritardi su ritardi (ed avendo, evidentemente ad hoc, esonerato l'amministratore dall'obbligo di intervento legale). In detto edificio l'amministratore avvisava del pericolo di distacco, quando le fatture non pagate arrivavano a rappresentare la metà di un'intera stagione di riscaldamento, sin dal settembre 2014; si era quindi presentato un primo piano di rientro alla società fornitrice, poi ancora altri due sino al dicembre 2016, essi non furono mai rispettati a causa della mancanza di versamento delle rate da parte dei residenti, aumentando anzi il debito negli anni, sino a giungere un'intera stagione di morosità, più la metà anche della precedente; al momento della sospensione del servizio (10/01/2017), per intenderci, la prima bolletta non pagata risaliva addirittura all'aprile 2015. I giornali locali sono molto particolari, spesso interpellano all'occasione le associazioni del settore così poter essere coadiuvati nel descrivere regole generali, ma al momento di fatti di cronaca eclatanti si scordano delle medesime associazioni o anche, più semplicemente, di sentire tutte le parti in causa, riportando quindi solo quanto riferito dai Condòmini (altamente morosi); nel caso specifico, ma solo un esempio concreto in mezzo a tanti altri simili, buona parte degli intervistati si è guardati bene dal segnalare di essere altamente in torto “economico”, ha sottolineato di avere a carico bambini e magari anche disabili, incolpato l'amministratore, al quale, come detto, era persino stata inibita la possibilità di azioni giudiziarie (a carico, fra l'altro, se messe in essere, del 75% dei residenti) ed ottenuto così, con il “ricatto” mediatico, l'immediato riallaccio. Senza poter scendere troppo nello specifico, riportando il fatto di cronaca in modo solo parziale ed essendosi però qualche Residente (pochi) lasciato “sfuggire” l'esistenza di una non ben definita alta morosità, di fatto è trapelato che “se anche non si pagano le spese condominiali nulla si rischia”, basta poi, anche se in torto, chiedere aiuto alla stampa locale, accampare qualche scusa e “battere i pugni”, così da ottenere quanto di cui in realtà non si avrebbe diritto. Cosicché chi è avvezzo a non pagare il dovuto potrà sentirsi più tranquillo e anche chi fosse in procinto di passare in detta schiera, sinora reticente solo per il timore delle ripercussioni pratiche, potrà attraversa il guado più a cuor leggero, mettendo in estrema difficoltà i propri vicini e l'amministratore (pensiamo alla fatica fatta da quello in esempio per riuscire a convincere il fornitore a non sospendere prima l'erogazione dinanzi ad un anno e mezzo di bollette non saldate). I fornitori stessi, anche nel loro interesse, dovrebbero contribuire alla diffusione della tanto agognata “Cultura” in oggetto, comportandosi sempre e tutti allo stesso modo. Una società interrompe dopo sole due bollette, l'altra invece lascia correre; ma una riallaccia solo al pagamento del pregresso, l'altro invece subito, appena interviene la stampa e solo con promesse quasi sicuramente poi non mantenute. A Novara stessa, per rimanere nell'alveo locale dell'esempio preso in considerazione, vi sono decine di edifici, magari anche da anni, senza più riscaldamento (centralizzato); immobili dei quali la stampa non è mai venuta a conoscenza, ma in tali casi i Condòmini morosi si son ben guardati dall'andarsi a professare “finti santi” ed i virtuosi hanno semplicemente preso atto della catastrofica situazione, adeguandosi ad essa; insomma, come spesso in Italia, due pesi e due misure, quella per i furbi e quella invece per i corretti. Occorre sperare che tutti agiscano sempre in futuro per il meglio, ognuno per la propria parte, perché la fine della crisi, se mai arriverà, è ancora molto lontana e nel frattempo si rischierà altrimenti che sempre più Cittadini corretti si possano trovare (con il fornitore sbagliato, o giusto, dipende dai punti di vista) senza gli idonei servizi perché i vicini, con scuse o pretesti, preferiranno non rinunciare alle vacanze o all'auto nuova, prima di sentirsi in dovere di versare le rate Condominiali.

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