Condominio

È stalking anche quando la persecuzione dura solo dieci giorni

di Patrizia Maciocchi

Il giudice non può escludere lo stalking solo perché gli atti persecutori sono stati messi in atto in dieci giorni. La Corte di cassazione, con la sentenza 38089, accoglie il ricorso della pubblica accusa contro la decisione della Corte territoriale di escludere il reato previsto dall'articolo 612-bis del codice penale perché mancava l'elemento del «perdurante e grave stato di ansia e di paura». I giudici di merito avevano deciso di condannare per minaccia e ingiuria escludendo gli atti persecutori, visto che la vittima aveva dormito in albergo un solo giorno: quello in cui si era concentrato in modo particolare il pressing del suo ex. Per la Corte d'Appello era troppo poco per parlare di modifica delle abitudini di vita e di una condizione di ansia prolungata nel tempo.
La Suprema corte ha un punto di vista diverso.
Le minacce, l'attività di discredito presso terzi , le aggressioni verbali eccetera si erano protratte dal primo febbraio all'11 giorno in cui lo stalker era stato arrestato in seguito alla denuncia della vittima.
Dagli atti emerge - sottolinea la Cassazione - che la donna aveva modificato i percorsi per arrivare al lavoro e l'orario di ingresso, aveva acquistato un nuovo numero di telefono e una notte non era rientrata in casa, scegliendo la stanza di un hotel per “depistare” lo stalker.
I giudici di legittimità valorizzano anche la documentazione medica nella quale si attestava l'insonnia frutto di un perdurante stato di ansia e di paura. Certificati che invece i giudici di secondo grado non avevano considerato ricollegabili agli eventi perché, tranne uno, si riferivano tutti ad un periodo successivo alle condotte contestate all'imputato. Per la Cassazione invece il reato scatta anche quando la persecuzione è “concentrata” in un tempo molto ristretto. E il cambiamento di abitudini non va valutato con un criterio quantitativo, ma sulla base delle conseguenze emotive prodotte nella persona costretta a modificare il suo stile di vita. Il grave stato di ansia e di paura può essere poi ancorato anche ad elementi sintomatici del turbamento psicologico ricavati anche dalla stessa testimonianza della persona offesa, senza che sia richiesta la prova di una patologia, necessaria invece per il reato di lesioni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©