Condominio

Confedilizia: il Governo aveva bocciato nel 2014 il fascicolo del fabbricato

dalla Redazione

Fascicolo del fabbricato già bocciato due anni fa dal governo Renzi: inutile, gravoso e di competenza della p.a. Lo ricorda Confedilizia, citando quanto emerge dall'analisi della delibera del Consiglio dei Ministri con cui l'Esecutivo in carica impugnò una legge regionale in materia, poi ritirata (legge regionale n. 27 del 2014, poi abrogata a seguito delle eccezioni di illegittimità costituzionale avanzate dal Governo nazionale con un ricorso presentato nel luglio dello stesso anno. Lo stesso è stato, poi, ritenuto estinto con ordinanza del Giudice delle leggi il 15 aprile 2015). Legge che – secondo il Governo – imponeva ai privati “oneri superflui e comunque sproporzionati ed eccessivamente gravosi, ponendosi dunque in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione, sotto il profilo del principio di ragionevolezza, e con l'articolo 42, comma 2, della Costituzione, in quanto comporta limiti alla proprietà privata che non appaiono necessari ad assicurarne la funzione sociale”. La delibera prosegue rilevando che “la complessità e la vastità delle attestazioni richieste rispondono a finalità di vigilanza e controllo che non solo appartengono alla tipica responsabilità pubblica, ma sono pure connesse ad interessi della collettività non immediatamente riferibili alla responsabilità dei proprietari”. E il Consiglio dei Ministri così concludeva: “Le disposizioni censurate si pongono dunque in contrasto con gli articoli 3 e 97 della Costituzione, imponendo la duplicazione di accertamenti e la conservazione di informazioni e documenti già ricadenti nei compiti affidati alla Pubblica Amministrazione”.
Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato: “Abbiamo voluto diffondere sia le motivazioni del Governo Renzi contro il fascicolo del fabbricato sia i principii stabiliti da alcune fra le tante sentenze di illegittimità nel tempo emesse, per favorire il passaggio dalla demagogia delle facili ricette (lucrose per alcuni, dannose per la collettività) all'approccio realistico e serio ai problemi della prevenzione. Un approccio già dimostrato dal neoresponsabile del progetto Casa Italia, professor Azzone, il quale ha individuato in un intervento sulle agevolazioni fiscali la prima misura da varare”.

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