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Condominio orizzontale, rischia la denuncia chi trascura il suo giardino

di Raffaele Cusmai

La domanda

In un condominio orizzontale costituito da nove unità immobiliari, ciascuna con giardino privato di pertinenza, un condòmino si rifiuta di curare il proprio giardino. L'amministratore ha più volte sollecitato il condòmino proprietario alla sistemazione dell’area verde, ma senza successo. Esiste un modo per obbligare il condòmino al mantenimento dignitoso del suo giardino?


I giardini privati condominiali, ove trascurati, possono comportare molti “disagi” ai restanti condòmini e diversi problemi possono sorgere laddove tale aspetto non sia disciplinato nel relativo regolamento condominiale.
Un primo aspetto da analizzare riguarda la possibile lesione del diritto di veduta del condòmino confinante ove le siepi risultino troppo alte. In tal caso, per poter affermare se sussistano o meno i requisiti per obbligare il vicino alla riduzione dell'altezza della siepe divisoria, se del caso tramite apposito provvedimento dell'autorità giudiziaria, occorre necessariamente avere la visione concreta dello stato dei luoghi e, quindi, contestualizzare la situazione di fatto creatasi con la normativa specifica di riferimento, anche locale.
Un giardino non curato può provocare inoltre un danno al decoro dell'intero immobile. L'incuranza delle siepi o del prato, così come la presenza di eventuale sporcizia può arrecare un pregiudizio ai restanti condòmini i quali, qualora sussistano concretamente le condizioni, possono legittimamente rivolgersi all'autorità giudiziaria affinché quest'ultima adotti gli opportuni provvedimenti.
Oltre al disagio “visivo” che una siffatta trascuranza dei luoghi può provocare, l'aspetto maggiormente rilevante va sicuramente individuato nella salvaguardia della salute e della sicurezza dei condòmini.
La presenza di sterpaglie, oltre al rischio di eventuali incendi ed al possibile proliferare di zanzare ed altri insetti, potrebbe soprattutto attirare altri animali quali roditori, serpenti, etc.
Nel quesito in oggetto non è stato specificato quale sia la residenza in cui si trova l'immobile in questione.
Si rammenta però che spesso i Comuni predispongono opportune norme volte alla regolamentazione di tali fattispecie, prevedendo la cura obbligatoria delle aree verdi, anche se private, a tutela del superiore interesse alla salute e alla sicurezza pubblica.
Salvo la disamina concreta dei luoghi ed in assenza di ulteriori elementi si ritiene, in via generale ed astratta, che l'amministratore e/o i condòmini possono denunciare la condizione dei luoghi in esame direttamente agli organi di polizia municipale, affinché sia fatta rispettare l'eventuale normativa regolamentare già in essere od affinché l'autorità amministrativa locale adotti, se del caso, gli opportuni provvedimenti.
Qualora sussistano tutte le condizioni, da considerare in relazione ad ulteriori informazioni del caso concreto, si rileva che l'amministratore od i condòmini potrebbero astrattamente anche richiedere un provvedimento, se del caso in via di urgenza, direttamente all'autorità giudiziaria.

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