Condominio

Stop al parcheggio «selvaggio» nel cortile

di Patrizia Maciocchi

Il comproprietario di un'area di parcheggio che blocca l'accesso o l'uscita alle altre vetture commette una «molestia possessoria», anche se dichiara di avere l'abitudine di lasciare le chiavi nel cruscotto per consentire agli altri di spostare la sua macchina. La Corte di cassazione, con la sentenza 10624/2016, respinge il ricorso di una condòmina che, da oltre un anno, parcheggiava la sua macchina impedendo le manovre ad un'altra comproprietaria che aveva costruito nell'area comune una tettoia sotto la quale lasciava l'auto. In prima battuta la signora “invadente” aveva avuto partita vinta. Il Tribunale aveva respinto, infatti, la richiesta di una delle due contendenti di essere reintegrata nel possesso dei due posti auto sotto la pensilina, ritendo non provato il possesso esclusivo dello spazio posto nell'area comune. Per la Corte d'Appello però il punto centrale non era il possesso dei posti sotto la tettoia ma il parcheggio “selvaggio” che impediva le manovre a chi metteva la macchina al coperto. La Cassazione è d'accordo. I giudici della seconda sezione precisano che la molestia possessoria era nell'impedire l'entrata e l'uscita da parte degli altri comproprietari. L'aver disposto la cessazione della turbativa anziché la reintegrazione del possesso rientra – sottolinea la Suprema corte – nell'esercizio del potere di interpretazione della domanda che spetta al giudice. La mera turbativa costituisce, infatti, un “minus rispetto allo spoglio e nella domanda di reintegrazione del possesso è ricompresa o implicita quella di manutenzione dello stesso”. I giudici ricordano che in base all'articolo 1102, comma 2 il partecipante alla comunione non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri. Il comune possesso trova dunque una tutela contro tutte le attività con le quali “uno dei compossessori comproprietari, introduca una modificazione che sopprima o turbi il compossesso degli altri”, In questo quadro è del tutto ininfluente la giustificazione della signora di lasciare le chiavi nel cruscotto.

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