Condominio

Maggioranza «ridotta» in assemblea

di Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci

Installare valvole e contabilizzatori in un condominio significa anche sottoporre il tema all’attenzione dell’assemblea. L’intervento può essere approvato con le cosiddette “maggioranze ridotte”, cioè la maggioranza dei condomini presenti e almeno la metà delle quote millesimali di proprietà.

Non occorre che il risparmio energetico, che s’intende ottenere effettuando l’intervento, sia provato attraverso la stesura di una certificazione o di una diagnosi energetica. L'amministratore di condominio, considerato l’obbligo di mettersi in regola entro fine anno con la normativa statale ed europea, può pretendere l’approvazione dell’intervento e, in caso contrario, minacciare anche le dimissioni.

Per ciò che riguarda l’adeguamento dei costi ai consumi, ome prevede il Dlgs 102/2014, concluso l’intervento, viene modificato il criterio di ripartizione della spesa del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria. Le quote saranno, infatti, modulate in funzione dell’effettivo utilizzo. Tuttavia, una parte delle spese (in genere dal 20 al 40%) continuerà ad essere ripartita fra tutti i proprietari/inquilini sulla base dei cosiddetti “millesimi calore”. Questo costo corrisponde al calore disperso dalla rete di distribuzione per raggiungere dalla caldaia il singolo alloggio (a prescindere dal buon uso che l’utilizzatore finale fa del proprio calorifero) e al calore impiegato per conservare in buono stato la caldaia centralizzata e gli apparecchi ad essa collegati. In questo conteggio sono inoltre compresi anche i pagamenti dovuti alla ditta che manutiene l’impianto termico. Il resto della spesa per il riscaldamento si versa, invece, esattamente in proporzione a quanto combustibile si è consumato. La maggioranza richiesta per l’approvazione della nuova suddivisione delle spese è la stessa necessaria per il via libera all’intervento: la delibera può, in teoria, anche essere modificata al termine di ogni stagione di riscaldamento. Il Comitato termotecnico italiano ha definito, con la norma Uni 10200, la metodologia di ripartizione delle spese in funzione dei consumi di calore e dei componenti di impianto.

Una deroga per la suddivisione delle spese è, infine, prevista dall'articolo 9, comma 5, lettera d, per la prima stagione termica successiva all'installazione dei dispositivi. In questo lasso di tempo (e finché tutto non va a regime) sarà ancora possibile utilizzare i vecchi criteri di ripartizione delle spese, cioè le vecchie tabelle del riscaldamento.

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