Condominio

L’intelligenza dentro casa

Chiamiamola la casa robot. È quella che, se solo imparasse a fare da sola le pulizie, sarebbe in grado di vivere di vita propria. Perché, a bene vedere, tutto il resto lo sa già fare. È la bellezza della domotica: ovvero di tutto quel sistema che partendo dall’efficientamento dell’impianto elettrico ne fa un modello di ottimizzazione energetica. Uno stile che sembra piacere molto al mercato immobiliare. Da dove iniziare per progettare o riqualificare un appartamento di siffatta natura ? Tutto parte dall’analisi dei bisogni di un buon impianto elettrico che proprio perché si fa smart non può esimersi dall’avere una buona connessione a Internet. «Non è indispensabile invece – spiega Davide Colombo, coordinatore del gruppo BiTech di Anie e Anima - che la dotazione iniziale sia in grado di coprire tutte le esigenze future, ma è consigliabile che sia realizzata una predisposizione impiantistica: quindi un’ampia dotazione di scatole da incasso e un sovradimensionamento delle tubazioni che ospitano i conduttori e del quadro elettrico». Il budget iniziale ringrazia, e in questo modo sono proprio gli «interventi a posteriori, anche non previsti, a poter essere realizzati senza ulteriori oneri infrastrutturali».

Pianificato ciò, si potrebbe partire da un buon impianto di sicurezza e quindi mettere a capitolato il sistema di antifurto e gli allarmi tecnici (fughe di gas o acqua). Potenzialmente è possibile prevedere anche il telesoccorso supportato da telecomandi portatili, segnalazione dello sgancio dell’interruttore generale, controllo accessi con chiavi elettroniche e sensori.

Domotica significa anche videocitofonia e videocontrollo all’esterno o all’interno dell’abitazione. Una volta che ci sentiamo “protetti” è buona cosa prevedere un impianto per l’automazione dell’illuminazione, pure con la regolazione del colore. Già che ci sono perché non automatizzare tapparelle, tende e tutti i dispositivi connessi? Fa chic anche la gestione della diffusione sonora all’interno dei locali.

Sul fronte efficienza energetica è possibile partire in quinta con la visualizzazione dei consumi, ma anche mettere sotto controllo gli elettrodomestici per posticipare il funzionamento di quelli non prioritari a fasce orarie più convenienti. A ciò si associa la termoregolazione a zone con gestione della temperatura in funzione delle ore del giorno o dell’effettivo utilizzo locale per locale.

«Tutte queste funzioni – fa notare Colombo - possono essere gestite singolarmente o in coordinamento tra loro sotto forma di scenari, manualmente o automaticamente tramite sensori, localmente o centralmente (con pannelli o touch screen) o a distanza tramite smartphone e tablet». In ambito residenziale gli impianti domotici delle singole unità immobiliari possono essere coordinati con quelli condominiali: «In questo caso si contribuisce a centralizzare alcune funzioni come la segnalazione di allarme, la videocitofonia e tv a circuito chiuso, l’accesso ai locali comuni, l’accensione automatica dell’illuminazione». A chi affidarsi per creare una casa davvero smart? «Premessa indispensabile – spiega Colombo - è richiedere a chi segue i lavori i requisiti del DM 37/2008, nel caso di impianti domotici alle voci apparecchiature elettriche e apparecchiature elettroniche”. (m.c.c.)

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