Condominio

Stop al rumore: niente centrifuga della lavatrice nelle ore notturne

di Francesco Machina Grifeo

Centrifuga della lavatrice off limits nelle ore notturne. L'eccessivo rumore può infatti disturbare il riposo dei vicini per cui l'utilizzo va limitato alle ore diurne con una fascia di rispetto postprandiale. Lo si deduce dalla sentenza n. 22105/2015 della Cassazione che ha bocciato il ricorso di un condomino - la cui camera da letto si trovava proprio sotto l'apparecchio -, che chiedeva la cessazione o riduzione del rumore, soltanto perché non aveva provato «né una frequenza particolarmente intensa nell'uso dell'elettrodomestico né che i lavaggi avvenissero in orario notturno e di riposo pomeridiano». Decisione spinosa perché molti contratti di fornitura dell'energia elettrica prevedono una riduzione del costo orario proprio quando tramonta il sole.
La Suprema corte ricorda che in materia di «immissioni» il giudice civile gode di una certa discrezionalità, potendo per esempio pervenire ad un giudizio di intollerabilità della rumorosità (articolo 844 del Codice civile) anche se non supera i limiti di legge, valutando la situazione concreta. La Cassazione (n. 10735/2001), per esempio, ha ritenuto legittimo il limite di 3 decibel anche di giorno, individuato dal giudice di merito, per il suono di pianoforti, utilizzati per ragioni di studio e insegnamento, considerando che il locale attiguo era stato trasformato da magazzino in camera da letto. A fissare le soglie era stato un Dpcm del 1991 che, per le «zone non industriali», aveva individuato quale misura da non superare «una differenza rispetto al rumore di fondo» pari a 3 decibel di notte ma 5 di giorno.
Disposta una Ctu sulle immissioni sonore della lavatrice incriminata, la Corte di appello ha stabilito che «un rumore superiore di 3,5 rispetto al rumore di fondo, che si protrae per cinque-dieci minuti (il tempo della centrifuga) al giorno in orari non destinati al riposo e, presumibilmente, non più di una volta al giorno, non può essere ritenuto obiettivamente intollerabile». Un giudizio non censurato dalla Cassazione in quanto il valore individuato non supera «la soglia massima di rumorosità (5 decibel in orario diurno)».

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