Gestione Affitti

Sfratti ed Imu: pertizione per l’istituzione di un registro nazionale dei morosi

Plauso alla norma che esime dal versamento il proprietario che abbia ottenuto una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020

di Fabrizio Plagenza

Nella giornata dell’8 luglio 2021, la Commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento importante per i proprietari immobiliari alle prese con la liberazione del proprio immobile locato ad affittuario moroso. I proprietari, che fino ad ora avevano solamente visto occupato l'immobile e pagato le tasse nonostante i canoni non percepiti, finalmente ottengono un segnale da parte del Governo che finora non aveva preso alcun provvedimento che potesse risultare favorevole ai locatori.

Il provvedimento
La norma prevede che i proprietari immobiliari che abbiano ottenuto una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, non sono tenuti al versamento dell'Imu dovuta per il 2021. Sembrerebbe che tale provvedimento investa anche gli sfratti per morosità convalidati successivamente al 28 febbraio 2020, ma sospesi nella fase dell'esecuzione dai provvedimenti governativi.In questi casi, non dovrà essere versata l'Imu per la scadenza di dicembre 2021 e, qui è la particolarità, la rata già pagata a giugno di quest'anno dai proprietari degli immobili in corso di liberazione verrà rimborsata dallo Stato. Tempistiche e modalità dovranno essere ancora comunicate.

Le reazioni
Un provvedimento accolto con favore dai professionisti del settore. Secondo l'avvocato Federico Bocchini «Finalmente un provvedimento governativo che tiene in considerazione anche le problematiche relative ai proprietari immobiliari, non certo esenti dall’essere anche loro investiti dalle conseguenze economiche della pandemia. Viene vista quindi con ottimismo questa scelta, che consentirà ad alcuni proprietari che già non percepiscono il canone di locazione, di avere un maggior respiro per tutto l’anno 2021».Anche i Comuni avranno il loro ristoro. È, infatti, istituito, nello stato di previsione del ministero dell’Interno, un fondo con una dotazione di 115 milioni di euro per l’anno 2021. Le risorse di questo fondo saranno utilizzate per ristorare i comuni a fronte delle minori entrate derivanti dalle esenzioni e dal rimborso delle somme già versate.

La petizione
La questione è ormai diventata di importante rilievo al punto che sul sito change.org è stata lanciata, da una proprietaria, Romana Pecchioli, una delle “vittime” del blocco degli sfratti iniziato a marzo 2020, una petizione che ha già raccolto oltre dieci mila firme e con cui si chiede al governo «che i piccoli proprietari possano accedere ad un registro nazionale degli sfratti, quando si debba stipulare un contratto di locazione, in modo da potersi tutelare da morosi seriali e recidivi», dichiara la Pecchioli. Ci si interroga, in particolare, sul perché ad oggi non sia presente un archivio dei morosi.

Un registro nazionale degli inquilini morosi, secondo la promotrice della petizione, «sarebbe di grande supporto per chi ha immobili da dare in locazione, facendo desistere tutti coloro che passano di casa in casa pagando solo le prime mensilità».Certamente, un intervento positivo, quello del Governo, accolto con favore dai proprietari che, tuttavia, chiedono ulteriori garanzie. In questo senso sembra leggersi la petizione lanciata. Sarebbe, si ritiene, fondamentale che anche il legislatore intervenisse, per non lasciare che la questione venga affrontata in modo frammentario.

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