Gestione Affitti

No a limiti su affitti brevi: Confedilizia plaude al ritiro dell’emendamento. Decisione grave per il Sunia

La presidenza del Senato ha 'bocciato' l'emendamento al Dl agosto che il governo vuole reinserire però nella manovra

di Annarita D’Ambrosio


Fa discutere la previsione del Dl agosto sugli affitti brevi. Da una parte il governo pronto a riprorre l’emendamento, dall’altra le critiche di Confedilizia. In sostanza la novità impedisce il ricorso al regime fiscale degli affitti brevi, dal 2021, per chi destina a questa attività più di quattro appartamenti. Oltre questa soglia, si presume infatti che l'attività sia svolta in forma d'impresa. E il limite vale anche se i contratti sono stipulati tramite agenti immobiliari o portali internet.

Le critiche di Confedilizia
Per il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa l’improponibilità fatta rivelare dal presidente del Senato in aula deve portare ad una riflessione. «Auspichiamo - ha scritto in una nota - che la reazione dei proponenti non sia quella di cercare un nuovo provvedimento in cui inserire la norma, bensì di cogliere l'occasione per una sua migliore meditazione. Prima, però, occorre chiarire quale sia l'intento. Se è quello dichiarato nel testo, e cioè specificare quando una locazione breve debba presumersi imprenditoriale, è sufficiente riprendere i contenuti del parere dell'agenzia delle Entrate del 26 agosto scorso, che ha spiegato che la locazione si considera imprenditoriale in presenza di fornitura di servizi (esempio pasti, auto a noleggio, guide turistiche e altro), impiego di personale dipendente, utilizzo di un ufficio, organizzazione di mezzi e risorse umane, impiego di altri possibili fattori produttivi».

Per Confedilizia stravolgere queste regole significa non tener conto di decenni di diritto civile e tributario (con rischi di incostituzionalità). È paradossale che questa venga considerata l'urgenza nel comparto degli affitti brevi aggiunge il presidente Spaziani Testa. «Noi riteniamo, invece - precisa - che la vera urgenza sia quella di dare un aiuto a proprietari rimasti senza redditi per mancanza di inquilini e ai quali non è stato risparmiato neppure l'obbligo di pagare la patrimoniale Imu».

La posizione del governo
Si allunga l’emergenza e per il turismo occorerrà ancora intervenire le rassicurazioni intanto del ministro di beni culturali e turismo Franceschini secondo il quale però «la norma sui B&B è sacrosanta e sarà ripresentata in manovra: non è possibile - dice - che vi sia chi si finge di avere B&B per godere del regime fiscale agevolato previsto per le attività occasionali mentre si tratta a tutti gli effetti di attività d'impresa. Nel massimo rispetto delle decisioni prese dalla presidenza del Senato - prosegue Franceschini - il Governo s' impegna a riproporre la norma 'salva centri storici' al più presto».

Concorda con l’esecutivo il Sunia
È condivisa dal Sunia, il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, la posizione del governo. Per Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia, è gravissima la decisione della presidenza del Senato di bocciare un emendamento « che cancella un parziale freno alla forte diminuzione dell'offerta con durate ordinarie, transitorie o per studenti, che rappresentano il reale bisogno abitativo. Le trasformazioni in locazioni brevi, avvantaggiati dalla cedolare secca, sta provocando ai residenti un considerevole aumento dei canoni ed uno stravolgimento delle città».

Il Sunia chiede che la norma venga ripresentata come primo passo per una normativa più organica che consenta a Regioni e Comuni di disciplinare il settore che senza regole va a scapito dell'affitto di durata stabile di cui c'è grande bisogno.

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