Gestione Affitti

Ricorso all'Agcom dei B&B non imprenditoriali esclusi dal bonus vacanze

Si chiede una rimodulazione dei criteri di accesso che, attualmente, tagliano fuori l’attività occasionale, voce importante dei redditi di tante famiglie

di Annarita D’Ambrosio

Esclusi dalla fruizione del bonus vacanze, che ha raggiunto in meno di una settimana quasi 350 mila emissioni per un controvalore di 150 milioni di euro, come comunicato dal viceministro dell'Economia, Laura Castelli, i B&B non imprenditoriali hanno chiesto un parere all'Agcom, denunciando uno squilibrio competitivo.Giambattista Scivoletto, amministratore di Bed-and-Breakfast.it, all'Autorità garante della concorrenza ha inoltrato una richiesta di intervento, sottolineando che i B&B non imprenditoriali, rappresentano il 70% dei B&B Italiani, non possono emettere né fattura elettronica, né documenti commerciali ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 agosto 2015, numero 127, bensì solamente ricevute semplici .

L’articolo 176 del Dl Rilancio
Ospitati in molti condomini italiani, i B&B non gestiti in forma imprenditoriale, sono esclusi dalla fruizione del beneficio in virtù dell'articolo 176 del Dl 34 del 19 maggio 2020, che alla sezione b) del comma 3. riporta:“b) il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, nel quale è indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito“ .

In alcune Regioni, viene fatto notare, ad esempio la Campania, la legislazione turistica
prevede solo il B&B in forma non imprenditoriale e quindi non è una scelta del gestore operare senza partita Iva, e senza relativo codice Ateco.

La legge regionale 10 maggio 2001, numero 5 pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Campania numero 26 del 14 maggio 2001 rubricata «Disciplina dell'attività di Bed and Breakfast», integrata con le modifiche apportate dalle leggi regionali 7 agosto 2014, numero 16 e 8 agosto 2016, numero 22 e 2 agosto 2018, numero 26, all'articolo 1 definisce «attività ricettiva di “Bed and Breakfast” l'offerta di alloggio e prima colazione esercitata, con carattere saltuario e non professionale, da un nucleo familiare che, ad integrazione del proprio reddito, utilizza parte della propria abitazione, fino ad un massimo di quattro camere e per un massimo di otto ospiti».

I B&B nelle città d’arte
E' un'economia al sud molto sviluppatasi negli ultimi anni, all'interno dei condomini, come detto dei centri storici della città d'arte, che il Covid ha messo in ginocchio e che nel periodo estivo sperava in una ripartenza.

“Le strutture non imprenditoriali – precisa Scivoletto – hanno una regolare Scia, la segnalazione certificata di inizio attività e seguono le leggi regionali in materia regolarmente. Escluderli penalizza famiglie, già fiaccate da sei mesi di totale assenza di ospiti”. Scivoletto riferisce negli ultimi giorni, di un raddoppio di visitatori sui vari siti on line, visitatori che cercano esclusivamente strutture che accettano il bonus vacanze.

Le strutture che accettano il bonus vacanze
Secondo dati forniti da Bed&Breakfast.it su 15.000 B&B registrati, quelli imprenditoriali che accettano il bonus sono solo 385. Richiesta pertanto una rimodulazione dei criteri per la fruizione, ricordando, sempre secondo dati del sito in questione, che il numero di hotel che hanno dichiarato di accettare il bonus vacanze è circa il 4% del totale, ovvero 1300 circa su 33.000 alberghi. Allargare il bacino sarebbe un vantaggio per tante famiglie, oltre che una opportunità per l'utenza.

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