Gestione Affitti

Affitti in tempi di coronavirus: le posizioni di sindacati inquilini e proprietari

Ci sono difficoltà sia per i conduttori che per i locatori. Sarebbe auspicabile una mediazione

di Fabrizio Plagenza

Abbiamo ampiamente dibattuto sulle sorti dei contratti di locazione, cercando di fornire un'esaustiva disamina delle criticità che il Covid – 19 riflette sulle posizioni del locatore e del conduttore. Vediamo, adesso, di riassumere le posizioni dei maggiori sindacati di categoria.

Le principali posizioni
Il Sunia, Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, con un comunicato del 3 aprile scorso, si è espresso chiedendo un massiccio rifinanziamento per il sostegno all'affitto di almeno 300 milioni nonchè una rapidità nell'erogazione dei contributi. Il sindacato auspica una semplificazione delle procedure di assegnazione dei contribuiti da versare direttamente al proprietario a seguito di domande presentate al Comune sia singolarmente dall'inquilino che in forma congiunta con il proprietario, con modalità informatiche e la rinegoziazione dei canoni.

L'Uppi ,Unione piccoli proprietari immobiliari, ha preso posizione sul tema delle locazioni, scrivendo una lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri Di Maio (Affari Esteri), Lamorgese (Interno), Gualtieri (Economia), Patuanelli (Sviluppo Economico) Bonafede (Giustizia) e ai sottosegretari e ai parlamentari, con l'obiettivo di far emergere l'allarme lanciato dai proprietari immobiliar i a seguito dell'emergenza sanitaria coronavirus. L'Uppi ha messo in luce il punto di vista dei locatori, evidenziando che i provvedimenti previsti dal Dl Cura Italia stanno fortemente penalizzando l'intero comparto della proprietà privata immobiliare, in assenza, ad esempio, di previsioni di detassazione sui canoni non percepiti in questo periodo.

Asppi, l’Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari, con un comunicato del 23 marzo scorso di Asspi Roma, ha sottolineato che non risulta, allo stato, alcun provvedimento legislativo che abbia previsto una moratoria (diritto di sospensione) per il pagamento del canone di locazione, evidenziando come ogni singola situazione debba essere valutata sulla scorta delle norme previste dal Codice civile. Il comunicato conclude con l'auspicio che i propri associati valutino con attenzione il comportamento del conduttore dando preferenza ad ipotesi di accordo tra proprietari ed inquilini.

Sicet, il Sindacato inquilini casa e territorio, avanza la richiesta di sostegno economico per chi vive in affitto, a causa delle improvvise difficoltà economiche in cui si sono venuti a trovare i conduttori. La soluzione, per Sicet, prevede l'istituzione, da parte del Governo, di un fondo di garanzia a copertura del mancato pagamento dei canoni da parte degli inquilini che subiranno una significativa riduzione del reddito a causa dell'epidemia da coronavirus, unitamente al differimento del pagamento dei canoni di locazione dei mesi di marzo e aprile.

Considerazioni
Dal punto di vista dei sindacati maggiormente rappresentativi delle categorie dei proprietari e degli inquilini, emerge chiaramente un'apertura verso il dialogo, forte delle criticità dell'attuale periodo storico che, comunque, stanno gravando sia sui locatori che sui conduttori.

Dal lato dell'inquilino, gli sforzi vanno nella direzione di sostegno al reddito o di misure in grado di consentire di supportare il pagamento del canone di locazione. Dal lato del proprietario, i sindacati evidenziano l'importanza che il Governo prenda atto della loro situazione, prendendo misure, anche di detassazione fiscale, sui canoni non percepiti.

Sul punto, una considerazione è d'obbligo. In un contratto a prestazioni corrispettive quale è il contratto di locazione, non sfuggirà l'incongruenza che consente un credito di imposta del 60% sui canoni di locazione a favore del conduttore a fronte di una tassazione in capo al locatore anche sui canoni di locazione non percepiti. Una stortura da correggere subito.

La strada tracciata dai sindacati deve prendere atto delle esigenze dei proprietari e degli inquilini e, nel comune interesse e nell'ottica di una ricerca di soluzioni per ovviare alle problematiche attuali, non può non auspicarsi un maggiore utilizzo degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, anche in via preventiva. Un maggiore risalto, da parte dei sindacati, della possibilità e della convenienza di ricorrere, ad esempio, all'istituto della mediazione innanzi organismi di mediazione, potrebbe rappresentare un impulso per i propri associati.

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