Gestione Affitti

La proroga degli sfratti va al 1° settembre nella conversione del Dl Cura Italia

Sono sospesi gli sfratti fino al 30 giugno. L’istituto della proroga non è nuovo. E’ stato adottato anche in passato

di Fabrizio Plagenza

Tra le misure adottate dal Governo italiano per far fronte alla crisi che il paese sta attraversando a causa del Covid-19, la legge di conversione del Dl Cura Italia 18/2020 ha previsto la sospensione dei mutui e una proroga degli sfratti, abitativi e non, fino al 1° settembre 2020 (nella versione iniziale lo slittamento andava sino al 30 giugno).

Difficile per molte famiglie pagare i canoni
Al di la delle disposizioni volte ad un sostegno per le famiglie e le imprese, è sotto gli occhi di tutti che le famiglie italiane stiano attraversando un periodo di notevole crisi economica, il cui effetto avrà ripercussioni sui pagamenti dei canoni di locazione. E' innegabile, pertanto, che la difficoltà nel pagare puntualmente il canone di locazione a causa del periodi di crisi, si ripercuoterà inesorabilmente in un incremento delle procedure di sfratto per morosità e delle esecuzioni degli sfratti.

Le previsioni del Dl Cura Italia
Soffermandoci su quest'ultimo aspetto, la legge di conversione del decreto prevede, all'articolo 103 comma 6 , che l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sia sospesa fino al 1° settembre 2020. Conseguentemente, non sarà possibile dar corso alle procedure esecutive pendenti, almeno sino alla data indicata.

I precedenti
L'istituto della “proproga degli sfratti” non è nuovo. La legge 431/1998 con gli articoli 6 e 7, infatti, disciplina l'esecuzione del provvedimento di rilascio per finita locazione degli immobili urbani adibiti ad uso abitativo nei Comuni ad alta densità abitativa. La legge prevede già, infatti, che il conduttore che sia stato colpito da provvedimento che dispone il rilascio dell'immobile per finita locazione, possa fare istanza al giudice per l'ottenere la proroga dello sfratto.

La domanda va presentata mediante deposito di un ricorso innanzi al Tribunale del luogo in cui si trova l'immobile, in cui il conduttore deve allegare la documentazione attestante il reddito familiare e ogni altro documento utile a provare lo stato di difficoltà e bisogno che giustifichino la domanda di proroga. Già in passato, il Governo è intervenuto con disposioni di proroga degli sfratti.

E' chiaro che un provvedimento del genere è un provvedimento a due facce. Se, infatti, l'inquilino colpito dallo sfratto, può beneficiare della proroga disposta dal Governo, dall'altro, i proprietari si troveranno di fronte ad un ulteriore ostacolo per rientrare in possesso del loro immobile, con inevitabili incrementi di perdite economiche.

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