Gestione Affitti

Anche la cedolare affitti va verso gli acconti ridotti al 50%

di Luca De Stefani e Giovanni Parente

Si apre uno spiraglio per la riduzione degli acconti anche per la cedolare secca sugli affitti. L’abbassamento della percentuale dovuta per la seconda rata (dal 60% al 50%) o per l’unica rata (dal 100% al 90%) dovuta entro il 2 dicembre si potrà applicare anche all’imposta sostitutiva sulle locazioni. Ma non solo, perché saranno coinvolte anche le mini-patrimoniali su immobili (Ivie) e attività finanziarie (Ivafe) detenuti all’estero. Naturalmente nell’ambito della platea di soggetti individuata dal decreto fiscale, ossia i contribuenti soggetti ai nuovi Isa. A cui sono destinati ad aggiungersi in via interpretativa anche forfettari e minimi (come anticipato dal Sole 24 Ore di ieri). È l’orientamento che sta maturando nell’agenzia delle Entrate e che sembra destinato a materializzarsi in un documento di prassi atteso a stretto giro.

Un orientamento con un chiaro obiettivo: semplificare calcoli e versamenti. Anche per evitare che uno stesso soggetto si trovi a versare, ad esempio, acconti su Irpef e Irap al 50% e per la cedolare secca al 60% con difficoltà sia adesso per intermediari e contribuenti sia in seguito per l’amministrazione finanziaria in fase di liquidazione.

Il quadro sulla cedolare secca, in realtà, è un po’ diverso rispetto alle altre imposte. La tassa piatta sugli affitti ha regole proprie di versamento e la “parificazione” con l’Irpef avviene soltanto con riferimento alle scadenze per andare alla cassa. La norma di riferimento (articolo 3, comma 4, del Dlgs 23/2011) aveva rinviato a un provvedimento delle Entrate rilasciato poi il 7 aprile 2011 per definire le misure degli acconti: il primo al 40% e il secondo al 60 per cento. Ma l’ipotesi allo studio è di fissare per tutti i soggetti interessati dalla proroga dei versamenti dello scorso giugno l’acconto di fine novembre al 50 per cento. In un contesto, in cui, dovrebbe essere chiarito che la rimodulazione, che poi diventerà a regime, riguarda anche i contribuenti forfettari e minimi per cui sono state elaborate le pagelle fiscali.

Una conferma indiretta arriva anche dal comunicato di ieri di AssoSoftware con le anticipazioni delle indicazioni a case produttrici e clienti. Gli interessati dagli acconti al 50% sono, scrive AssoSoftware, i «soggetti a cui si applicano gli Isa, compresi i forfettari, relativamente alle sole imposte Irpef, Ires e Irap (compresa l'imposta sostitutiva per il regime forfettario e le altre imposte sostitutive per le quali si applicano i criteri Irpef di versamento dell'acconto, ad esempio cedolare secca, Ivafe e Ivie). In termini di effetti sulle dichiarazioni non va apportata «nessuna modifica nella compilazione del modello redditi relativamente al Rigo RN62 (per Redditi Pf) che manterrà i valori degli acconti calcolati al 40% e al 60 per cento».

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