L'esperto rispondeGestione Affitti

L’affitto rimane se firmato prima del pignoramento

Matteo Rezzonico

La domanda

Sono un inquilino con regolare contratto di locazione (4+4). Dopo quattro anni e sei mesi, ho scoperto che l'appartamento nel quale risiedo è stato pignorato dalla banca e messo all'asta. Il custode giudiziario mi ha concesso di rimanere fino al prossimo 31 dicembre. Cosa accadrà dopo tale data, qualora non riuscissi a trovare un altro alloggio e non liberassi l'immobile? Mi sembra di aver intuito che l'asta avverrà nel prossimo febbraio.

Per poter rispondere al quesito, occorrerebbe l’esame della fattispecie in concreto e stabilire se il contratto di locazione, cui si riferisce il lettore, sia opponibile alla procedura esecutiva, e se il Tribunale abbia emesso un provvedimento di liberazione ex articolo 560, comma 3, del Codice di procedura civile (che, se non opposto nei termini, sarebbe diventato esecutivo).In ogni caso, in generale, l’articolo 2923, comma 1, del Codice civile stabilisce che «le locazioni consentite da chi ha subìto l’espropriazione sono opponibili all’acquirente se hanno data certa anteriore al pignoramento». Ipotizzando che il contratto di locazione - stipulato a norma dell’articolo 2, comma 1, della legge 431/98 (con durata di quattro anni più quattro), regolarmente registrato in agenzia delle Entrate prima della notifica del pignoramento - sia opponibile alla procedura, il custode (e successivamente l’aggiudicatario) è tenuto a rispettarlo fino alla scadenza del secondo quadriennio (il lettore riferisce infatti che il primo quadriennio è già trascorso senza disdetta).

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