Gestione Affitti

Monza, Cosenza, Avellino e Prato le città a più alto rischio sfratto

di Emiliano Sgambato

In un contesto di sfratti in continuo aumento in tutta Italia(+ 5,7% quelli per morosità, +14,7% le richieste di esecuzione nel 2014 su base annua secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno) emergono rischi differenti a livello territoriale. Cosenza, Monza-Brianza, Avellino e Prato sono le “piazze più calde” per l’elevata incidenza dei provvediementi rispetto al numero di famiglie che vivono in affitto.. La situazione risulta invece più tranquilla nelle province di Bolzano, Caserta, Trento, Verbano-Cusio-Ossola, ma anche a Cuneo e Milano. È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti.

«Incrociando i dati Istat sulle famiglie in affitto e quelli del ministero dell'Interno sul numero assoluto degli sfratti – spiega Isabella Tulipano, responsabile comunicazione di Solo Affitti – ci siamo resi conto che in alcune realtà la concentrazione di sfratti nel 2014 è nettamente più pesante rispetto alla concentrazione di affittuari, talvolta anche in province che non ci saremmo aspettati». I dati del ministero dell'Interno – occorre precisare – sono incompleti per città importanti come Napoli, Palermo e Catania: «La posizione di non particolare rilievo di queste province nella graduatoria stilata – commenta Tulipano – è, con buona probabilità, più riconducibile all'incompletezza dei dati ufficiali che ad una reale estraneità di questi territori rispetto alla preoccupante emergenza sfratti».

A livello regionale, la situazione appare più critica in Toscana, presente con ben 6 province fra le prime venti in questa graduatoria. Ci sono anche la Puglia con due provincie fra le prime dieci (Brindisi sesta e Taranto nona), la Lombardia (Monza-Brianza al secondo posto e Varese al quindicesimo), le Marche (Ascoli Piceno e Fermo posto) e l'Abruzzo (Pescara e Teramo).

«In alcune province ad aggravare la situazione – fa notare Tulipano – potrebbe aver contributo il mancato rinnovo degli accordi sul canone concordato». Secondo Solo Affitti, a Monza questi sono stati rinnovati solo da pochi mesi, ad Avellino (al terzo posto) non sono aggiornati da 16 anni, a Prato e Grosseto dal 2003, a Frosinone dal 2004. a Brindisi e Pistoia dal 1999.

Guardando a fattori socio-economici viene notato come siano ben posizionate le città del Trentino, dove la situazione reddituale è migliore e non ci sono particolari criticità legate alla morosità. Le cose vanno peggio in realtà toscane, calabresi, pugliesi, dove evidentemente la crisi ha messo di più in difficoltà gli inquilini e la morosità incolpevole risulta più intensa.

«Il governo – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – cerca di far fronte alla situazione degli sfratti riprendendo il fondo stanziato a favore degli inquilini morosi incolpevoli con quasi 33 milioni a disposizione quest’anno per tutta l'Italia, ma oltre a politiche “riparatorie” sarebbe fondamentale adottare politiche preventive. Se guardiamo al resto d'Europa il governo nazionale e le istituzioni locali hanno ancora molta strada da fare: per disegnare politiche efficaci sugli affitti con procedure di sfratto più snelle e certe, fondi di garanzia pubblici destinati agli sfratti, dotazione di case popolari e alloggi affittati a canone sociale, agenzie per l'affitto nei comuni capoluogo delle province ad elevata incidenza di sfratti, aggiornamento tempestivo degli accordi territoriali per i canoni concordati e altro ancora».

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