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Lettera di Confabitare sulla legge di bilancio 2022: imboccata la direzione giusta per il rilancio del paese

Sollecitata la salvaguardia della cedibilità del credito d'imposta per tutti i bonus, non solo per quello al 110%

di Redazione

Lettera del presidente di Confabitare Alberto Zanni ai presidenti ed ai commissari della
V Commissione Programmazione economica e bilancio di Camera e Senato sulla legge di bilancio per il 2022. «A dispetto delle molte polemiche di queste settimane - scrive Zanni - Confabitare, dopo averne esaminato il contenuto, ritiene che la bozza della legge di bilancio (approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri) vada nella giusta direzione per il rilancio del Paese dopo lo shock dovuto alla pandemia da Covid-19 ed alla conseguente crisi economica generale, che – complice l'inevitabile lockdown – ha aggravato una situazione che era già di per sé preoccupante. Se, in linea generale, sono molte le misure di sostegno previste per famiglie e imprese, buone notizie sembrano emergere per il settore dell'edilizia e, quindi, non solo per gli operatori professionali che ne fanno parte, ma anche e soprattutto per i proprietari immobiliari».

Gli aspetti positivi
Positiva è sicuramente - si legge nel testo della lettera - la scelta di procedere con il rifinanziamento del superbonus 110% che, pur nella complessità della norma e della sua applicazione, si è rivelata una vera e propria misura anticiclica che ha determinato e continua a determinare importanti effetti sia sotto il profilo della ripresa del Paese, che per gli effetti più generali prodotti sul Pil. Ma non dobbiamo dimenticare altresì gli effetti positivi che si stanno determinando dal punto di vista del risparmio energetico e della tutela ambientale, temi tanto cari al recentissimo G20 e alla Conferenza Onu Cop26».

Confabitare condivide anche « le scelte fatte dal Governo su tutto l'impianto degli altri bonus, quelli cioè a fiscalità ridotta, che in questi anni hanno - quasi da soli - mantenuto in piedi il comparto edilizio privato residenziale. Eliminarli o stravolgerli avrebbe voluto dire mandare un pericoloso messaggio ai proprietari di casa che, spaventandosi, avrebbero poi potuto interrompere il flusso dei lavori di ristrutturazione con un altrettanto pericoloso crollo del fatturato di tutto il comparto, diretto ed indotto. Per non parlare del fatto che – grazie a questi bonus – non solo si sta procedendo ad un ammodernamento (anche dal punto di vista dell'efficienza energetica) degli edifici, ma si stimolano i privati a contribuire alla riqualificazione delle città e, quindi, alla qualità della vita».

Suggerimenti di Confabitare
Il presidente dell’associazione invita «a sostenere con forza la salvaguardia della cedibilità del credito d'imposta per tutti i bonus, non solo per quello al 110%. Una strada che siamo sicuri il Governo ed il parlamento vorranno percorrere senza indugio e senza timore. Riteniamo, altresì, che vadano assolutamente salvaguardati (nella peggiore delle ipotesi almeno per i centri storici) il bonus del 90% per le facciate (che grande interesse e successo ha riscosso), nonché - per il superbonus 110% - con una proroga almeno fino alla fine del 2022 alle case unifamiliari, senza porre alcuna condizione, eliminando la previsione del parametro economico Isee pari a 25.000 euro, in quanto il possesso stesso di una casa unifamiliare ne comporta inevitabilmente il suo superamento, nonché sia tolto il limite relativo alla Cila (che ora si prevede solo se presentata entro il 30 settembre 2021) ma sia estesa fino alla fine del 2022».

Si propone, inoltre, un decalage anche per quella fattispecie di abitazioni, che interessano nella pratica le città di provincia, per gli anni 2023-2025. Altrimenti - conclude Zanni - « si rischia di creare delle ingiustificate disparità di trattamento sul territorio, con ulteriore rischio di innescare una spirale negativa nei cittadini proprietari immobiliari, che potrebbero interrompere o rinunciare a fare i lavori di adeguamento e ammodernamento, con pesanti ripercussioni su tutto il comparto edilizio e il suo indotto. Cosa che, oltretutto, porterebbe ad un'ulteriore spirale negativa sotto il profilo del gettito fiscale».