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Affitti brevi: appello di Prolocatur ai candidati sindaco di Roma perché si dia spazio al turismo

Adempimenti troppo ridondanti - scrivono - hanno messo in ginocchio i proprietari e non si devono introdurre nuove limitazioni

di Redazione

La campagna elettorale è alle battute finali: il 3-4 ottobre, e 15 giorni dopo nel ballottaggio, si voterà per eleggere il nuovo Sindaco di Roma, regina tra le grandi città italiane ed europee per numero di arrivi turistici, ma nessuno dei candidati sindaco , a detta di Prolocatur, è riuscito a trovare il tempo per rispondere ed incontrare i proprietari che concedono i propri alloggi in locazione breve.

Ad impensierire l’associazione nazionale dei proprietari degli alloggi concessi in locazione breve è stato il fatto che nei programmi di due candidati si ventila la volontà di limitare fortemente questo tipo di locazione breve. L'ospitalità domestica, come tutto il turismo, è stata fortemente impattata dalla pandemia di Covid-19 - precisa Prolocatur - una crisi che ha colpito soprattutto le grandi città d'arte e soprattutto Roma che non ha potuto contare, tra gli altri, sugli arrivi dagli Stati Uniti che costituiscono la maggioranza degli arrivi internazionali. La perdita di residenti e la mancanza di turismo hanno condannato il centro storico alla chiusura di numerose attività, tra i più colpiti i bar e i ristoranti.

Prolocatur rivendica il fatto che gli affotti brevi non sono sinonimo di abusivismo e che tutte le transazioni che avvengono attraverso le varie piattaforme avvengono solo tramite pagamenti elettronici e senza l'uso di contante e che per questo tipo di locazione le normative sono già state riviste ed ampliate di continuo negli ultimi anni. La lunga serie di adempimenti attualmente previsto è definita ridondante dall’associazione che precisa: «per iniziare a mettere a disposizione un proprio immobile è necessario mandare la stessa comunicazione alla Regione, al Comune di Roma e alla Polizia di Stato. È necessario richiedere ed ottenere 4 differenti codici e con un quinto codice nazionale in arrivo. Insomma ci sarebbe proprio bisogno di una bella semplificazione, invece sentiamo parlare, senza conoscenza del fenomeno e senza dati, dell'introduzione solo di limitazioni al numero delle notti “affittabili” per locazioni brevi».