I temi di NT+Appuntamenti

Blocco sfratti. Confabitare chiede un ripensamento e l’adozione della soluzione adottata in Spagna

Sospensione per reale difficoltà e accesso al microcredito garantito dallo Stato rimborsabile in 6 anni la ricetta iberica

di Redazione

E' passato ormai più di un anno da quando il Governo Conte ha bloccato per la prima volta l'esecuzione degli sfratti, nei fatti impedendo ai proprietari di poter tornare lin possesso degli immobili affittati per i quali hanno ottenuto provvedimenti definitivi dai giudici. «Diventa inaccettabile - precisa in una nota Confabitare - l'aver di fatto deliberatamente scelto di scaricare tutto il peso di questa parte di crisi solo sui locatori».

Se nella prima fase della pandemia la cosa poteva avere una logica, i continui rinvii, non ultimo quello del Governo Draghi in occasione della conversione del decreto Milleproroghe, non lo sono più.«Non si può scaricare – prosegue Confabitare - il “welfare abitativo” solo sulle spalle dei proprietari che sono, per oltre l'80%, piccoli risparmiatori, spesso pagatori di mutuo non ancora estinto. E' una guerra tra poveri».

L’esempio spagnolo
Il governo in carica avrebbe potuto scegliere diversamente, come ha fatto la Spagna. Lo Stato garantisce l'accesso degli inquilini al microcredito garantito da Madrid (e rimborsabile in 6 anni con proroga - motivata – per altri 4) finalizzato a pagare i canoni così come la sospensione degli sfratti per gli affittuari in difficoltà economica (sospensione che opera fino alla fine dell'emergenza, riferibile solo alle morosità relative ai conduttori «vulnerabili», che devono farne specifica, motivata e documentata richiesta al giudice, al quale compete l'indagine sulla reale situazione soggettiva dell'inquilino-debitore).

Se poi il locatore è un fondo o possiede più di 10 immobili, è prevista dalla legge la possibilità per l'inquilino di una moratoria sull'affitto per tutto il periodo di emergenza. Confabitare è assolutamente dell'idea che si debba – insieme alle istituzioni – pensare ad una forma di tutela dei contratti veramente colpiti dalla crisi, cioè quelli per i quali la morosità è iniziata dopo il marzo 2020 e ( laddove vi siano realmente stati) per gli sfratti proposti dopo l'agosto 2020.