I temi di NT+Appuntamenti

Come fare quando si hanno vicini rumorosi

di Anna Nicola

Nel nostro ordinamento non esiste una norma specifica in termini di vicinato che detti regole precise e concrete sul cosa fare e cosa è invece vietato.
Se il fastidio è derivante da un condomino, si può verificare se il regolamento dell'edificio vieti certe attività e se si, magari dettando anche degli orari specifici.
Se così è, il condomino disturbato può rivolgersi all'amministratore affinchè questi diffidi il condomino rumoroso a smettere nelle molestie.

I regolamenti comunali
Occorre anche verificare se i regolamenti comunali dettino regole in proposito
Si veda ad esempio il caso del Comune di Milano che specifica che «per effettuare lavori nella fascia oraria compresa tra le 19.00 e le 7.00 nei mesi da ottobre ad aprile e tra le 20.00 e le 6.00 negli altri mesi, è necessario ottenere l'autorizzazione comunale in deroga all'articolo 101 del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Milano».

Cosa dice la legge
L'indicazione del “rumore molesto” si trova nell'articolo 659 comma 1, del Codice penale che condanna chiunque rechi disturbo al riposo altrui e alle occupazioni del condominio e nell'articolo 844 del Codice civile che sancisce che ogni cittadino deve impedire che dal proprio fondo, terreno e proprietà siano emessi rumori, fumo e calore oltre la normale soglia di tollerabilità.
Ci si può poi avvalere della perizia fonometrica appositamente redatta da un tecnico specializzato. Grazie a questo intervento si può determinare con certezza se il rumore può qualificarsi come molesto perché supera la normale soglia di tollerabilità.

I tre aspetti da considerare
Il giudice, prima di decidere, normalmente considera tre aspetti determinati:
- Collocazione dell'appartamento, cioè se l'abitazione è in campagna, in città, in un piccolo centro o in una zona residenziale
- Orario, per esempio se la televisione è accesa a tutto volume alle dieci di mattina o a mezzanotte
- Persistenza del rumore: se il rumore è continuo e costante o se magari è di durata minima.
Va ricordata la decisione del Tribunale di Milano del 3 maggio 2016, che ha specificato che il rumore dovuto al disturbo dei vicini comportava il risarcimento dei danni per insonorizzazione, nonché per i canoni di locazione e gli oneri accessori dell'alloggio “molestato”, che il condomino avrebbe conseguito se il rapporto di locazione fosse proseguito per la sua normale durata e non fosse stato interrotto in ragione del disturbo.