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La «Nuova Imu» sotto la lente dei piccoli proprietari di Uppi e Appc

dalla Redazione

La nuova Imu, il Ddl n. 1429: “Istituzione dell'imposta municipale sugli immobili (nuova Imu)” , all'esame della Commissione Finanze alla Camera, è stato oggetto, in questi giorni, di audizioni delle asociazioni dei piccoli proprietari immobiliari. Per Confappi «L'intento di accorpare IMU e TASI volto a semplificare la tassazione locale è certamente condivisibile. Tale semplificazione non può però limitarsi ad una sommatoria di imposte esistenti, ma deve essere più ambiziosa e fare della TASI un tributo effettivamente legato ai servizi – service tax – a carico dei detentori a titolo personale degli immobili, deducibile dal reddito delle persone fisiche e delle imprese e tale da superare l'attuale sistema di imposizione patrimoniale a carico dei proprietari attraverso una concezione più moderna della tassa sui servizi. Solo così si raggiunge l'obiettivo di una maggiore equità per i contribuenti e di una più virtuosa gestione dei servizi da parte dei Comuni».
Decisamente più severo il giudizio di Uppi, che boccia la proposta di riforma: «Lo shock fiscale tanto invocato dal vice premier Salvini non riguarderà certamente la tassazione locale. Infatti, la proposta di legge ripropone sostanzialmente le norme attualmente in essere. Di positivo l'U.P.P.I. rileva che la proposta di legge n. 1429 abroga le norme relative alla TASI e conferma l'esenzione dell'IMU sulla prima casa. Nessuna ulteriore novità degna di rilevo per quanto riguarda gli immobili concessi in comodato gratuito ai famigliari, per gli immobili sfitti e per gli immobili non agibili». L'U.P.P.I., nella giornata di ieri in audizione in Commissione, insieme al Coordinamento Unitario dei Proprietari Immobiliari formato da Federproprietà, Uppi, Confappi, Movimento per la difesa della casa, ha osservato con preoccupazione come, con la nuova IMU «si consacri di fatto il carico tributario sugli immobili, ovvero quel macigno fiscale che frena pesantemente il settore e il suo indotto, specie per effetto della tassazione patrimoniale, passata da 9 miliardi di euro del 2011 (con l'ICI) ai 21 miliardi del 2017 (con IMU e TASI)».
Soddisfazione, invece, per aver ottenuto il giudizio positivo del Vice Presidente Gusmeroli sulla proposta dell'U.P.P.I. di differire la scadenza della prima rata dal 16 giugno al 30 giugno al fine di poter compensare il tributo locale con i crediti Irpef.