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Condominio cardioprotetto, dall’Ue si rinvia agli Stati membri

dalla Redazione

Grazie a una interrogazione dell'eurodeputato Angelo Ciocca al Parlamento di Bruxelles, il progetto “Condominio Cardioprotetto” avviato dalla Presidente Anapic, Lucia Rizzi, trova un riscontro positivo a livello europeo. Lo comunica Anapic, che evidenzia nella risposta
di Vytenis Andriukaitis a nome della Commissione europea (1.7.2019) ITE-001990/2019
(l’interrogazione era di Angelo Ciocca - Enf) il rammarico sul fatto che l'attuale Programma Ue per la salute non fornisce la base giuridica per la distribuzione di materiale sanitario, ivi compresi dispositivi medici come i DAE. Infatti, si legge nella risposta, a norma dell'articolo 168, paragrafo 7, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), ogni singolo Stato membro è libero di adottare misure fiscali in autonomia: è dunque responsabile nella definizione della propria politica sanitaria e per quanto riguarda la fornitura di servizi, assistenza medica e distribuzione di eventuali “dispositivi” medici.
«Tuttavia - afferma Anapic - la “sensibilizzazione” in questo senso del Parlamento Europeo procede e - ne siamo sicuri – permetterà di coninvolgere tutti gli Stati membri sul problema comune della salute dei cittadini, trovando magari ulteriori adesioni e riscontri positivi».