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Le proposte di Irene nella legge di Bilancio per gli investimenti in edilizia

di Virginio Trivella (Coordinatore Comitato tecnico scientifico Rete IRENE)

Tra le policies disponibili per il rilancio dell'economia, la stimolazione dell'attività edilizia diffusa e privata coniuga efficacia e rapidità di attivazione. Quella rivolta all'efficienza energetica e al miglioramento sismico combina vantaggi sociali, economici e ambientali.
Esistono ancora vari spazi di manovra che potrebbero essere sfruttati per migliorare l'efficacia di ecobonus e sismabonus.
Questi incentivi, per le proprie caratteristiche, si configurano come uno strumento molto espansivo per l'economia e per l'occupazione, senza richiedere assorbimento di risorse finanziarie pubbliche e senza incrementare la spesa per interessi, del tutto in linea con le priorità macroeconomiche del Paese.
È nell'interesse del Governo e dei cittadini sfruttare al massimo questa opportunità. Ciò che ancora si può fare è una serie di perfezionamenti che consentano di rendere più efficace lo stimolo della domanda, moltiplicandola, decuplicandola nel giro di qualche anno, così da fornire una risposta credibile alla sfida della decarbonizzazione.
Gli emendamenti che quest'anno la Commissione Bilancio della Camera ha segnalato all'attenzione del Governo (tutti accantonati nella seduta del 27 novembre) sono pochi e abbastanza “tradizionali”, già visti lo scorso anno e, secondo noi, incapaci di cogliere l'essenza della questione. Tra i primi emendamenti governativi esaminati il 2 dicembre l'argomento non è trattato, nonostante la questione della protezione ambientale sia all'ordine del giorno dell'agenda mondiale, con l'apertura della COP24 a Katovice.
La nostra proposta ( per la lettura integrale degli emendamenti cliccare qui ) è di rendere gli incentivi:
• strategicamente stabili e dinamici, in coerenza con il nuovo obiettivo europeo di riduzione delle emissioni climalteranti
• capaci di orientare meglio le scelte dei cittadini e la destinazione delle risorse verso gli interventi che meglio rispondono all'interesse pubblico e che meno sono realizzati spontaneamente dalla popolazione, rendendo più veloce la transizione energetica
• a disposizione di una più ampia platea di destinatari, perché gli sprechi energetici sono tali a prescindere dalla proprietà e dalla destinazione d'uso degli edifici
• più efficaci, modificando i dettagli che ne frenano l'applicazione e destinando parte delle risorse fiscali inizialmente generate all'alimentazione virtuosa del sistema.
Nel nuovo documento che abbiamo redatto sono sintetizzate molte proposte di emendamento. Intendiamo offrirlo ai decisori politici, richiamandoli alle proprie responsabilità sulle questioni dello sviluppo sostenibile, per nulla rappresentate nel disegno di legge di bilancio.
Avendo generalmente effetti trascurabili sull'indebitamento, potrebbero anche essere considerate per un provvedimento autonomo rispetto alla legge di bilancio. È certo che la loro implementazione renderebbe più efficaci gli incentivi e agevolerebbe la diffusione degli interventi di riqualificazione del costruito, fornendo un impulso notevole all'economia, all'occupazione e all'attuazione di una vigorosa politica di protezione ambientale.