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Privacy e professioni: Anammi annuncia il primo codice di condotta

dalla Redazione

Il documento, spiega Anammi (si veda anche il Quotidiano del Sole 24 Ore - Condominio del 12 ottobre scorso ) vuole sviluppare la corretta applicazione del Regolamento UE 679 del 2016, promuovendo un'adeguata protezione dei dati sensibili negli studi di amministrazione condominiale.
Un modello di riferimento per la corretta gestione della privacy, sia a livello nazionale che europeo. Questo l'obiettivo del primo Codice di condotta sul trattamento dei dati personali in ambito condominiale.
Il documento, destinato agli studi di amministrazione, intende promuovere e sviluppare la corretta applicazione del Regolamento UE 679 del 2016, che regola la delicata materia, favorendo un'adeguata protezione dei dati personali in condominio. Proprio il Regolamento europeo incoraggia in tal senso l'elaborazione di codici di condotta in relazione a specifiche categorie professionali, con un'attenzione particolare alle esigenze dei singoli settori e delle imprese.
Oltre agli studi professionali, il sistema disegnato dal nuovo Codice coinvolge anche le autorità di controllo e le associazioni che rappresentano i titolari o responsabili del trattamento dei dati personali e le rende partecipi del sistema stesso. In pratica, l'intero meccanismo è equiparabile ad un processo di certificazione in qualità.
L'amministratore condominiale, oggi, svolge numerose mansioni ed ha compiti sempre più complessi, che vanno dalla contabilità condominiale all'urbanistica, dal fisco all'urbanistica, dall'efficienza energetica alla gestione del conflitto. “Più si amplia la nostra sfera di competenza – ha osservato il presidente Giuseppe Bica - maggiore è lo spazio per le problematiche legate al trattamento dei dati personali. Un motivo in più per promuovere il Codice di condotta per la nostra categoria”. Proprio in materia di privacy, l'amministratore è obbligato a tenere un registro delle attività di trattamento dei dati personali, un documento contenente le linee guida sulle attività che l'amministratore compie nel proprio esercizio, allo scopo di meglio tutelare i diritti dei soggetti interessati e di garantire l'alta professionalità dell'amministratore.
Vista la delicatezza del trattamento dato, il Codice di condotta per la privacy degli studi di amministrazione condominiale prevede anche la necessità di revisione periodica e l'obbligo di formazione dei professionisti.