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Il fronte delle Associazioni contro i rincari dell’Acquedotto pugliese

dallai Redazione


Numerose Associazioni pugliesi, da quelle che tutelano gli amministratori di condominio a quelle della proprietà edilizia e dei consumatori hanno aderito al documento (qui sotto) inviato al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, al Presidente dell'Autorità d'ambito pugliese - AIP N. Giorgino, al presidente dell'ANCI A. De Caro, al Presidente Acquedotto Pugliese On. S. Di Cagno Abbrescia e all'Autorità Nazionale ARERA per contrastare i prossimi rincari dell'Acqua e le criticità dell'Aquedotto pugliesi. Le Associazioni adrenti sono Alac, Appc, Ami, Confedilizia, Uppi, Arco, Ania, Movimento Consumatori, Help Casa-Condominio-Immobiliare-Lavoro e consumo, Aic, Snodo35, Confabitare, Asspi, Anapi, Unai.

«La presente piattaforma propositiva, su impulso della Conferenza delle Associazioni di Amministratori di Condominio, è espressione delle Organizzazioni di categoria pugliesi più rappresentative del mondo immobiliare e consumeristico allo scopo di tutelare gli interessi della quasi totalità dei cittadini e delle famiglie utenti fruitori del Servizio Idrico integrato dell'Acquedotto Pugliese.
Il rapporto contrattuale tra l'AQP e gli utenti è un rapporto sui generis gestito in regime di monopolio dal gestore,che prevede -per prassi consolidata nel tempo- la condizione di stipulare un contratto di somministrazione intestato al condominio rappresentato dall'Amministratore, piuttosto che un contratto di somministrazione idrico-fognario intestato a ciascun utente del condominio. Tale procedura in verità configura una situazione di dominio dell'AQP, poiché l'utente singolo è privato della possibilità di stipulare con altro gestore - ove il regime fosse invece concorrenziale - un contratto di somministrazione a condizioni più vantaggiose rispetto a quello imposto dall'Acquedotto Pugliese ai propri clienti.
A parte questa criticità spiccano, fra le altre, altre due
L'autorità Idrica Pugliese - AIP e AQP si appresterebbero, a breve, ad adottare un provvedimento di riordino del piano tariffario dell'acqua e della fogna, con preannunciati consistenti aumenti del costo dell'acqua, che in un momento di perdurante crisi economica si appalesano inopportuni e ingiustificati. Pertanto si riafferma la netta contrarietà ai preannunciati rincari.
In questo quadro non sembra essere obbligatoria la riduzione da 200lt a 150 lt del quantitativo agevolato giornaliero essendo norma avente carattere dispositivo (e non imperativo). Difatti l'ARERA all'art.3 co 3.5 titolo 2 dell'articolazione tariffaria per l'utenza domestica recita: l'ente di governo dell'ambito può in ogni caso individuare una fascia di consumo agevolata più ampia di quella prevista per 3 componenti del nucleo famigliare, ossia 150 lt/abitante/ giorno corrispondente a 54,75 mc/anno arrotondato a 55 mc/anno. Peraltro si consideri pure che l'acqua consumata per bere e per le necessità alimentari viene pagata due volte: una prima volta in base alle tariffe a consumo ( T1, T2, T3,etc), una seconda volta con le tariffe per l'allontanamento e per la depurazione dei reflui.
Vi è di più.
Le fatture emesse in acconto da AQP secondo le letture stimate, comportano per gli utenti anticipazioni di somme consistenti superiori al dovuto e ad un tempo costituiscono un indubbio vantaggio economico per le casse dell'AQP.
I pugliesi saranno toccati nel vivo, uno per uno, dai prossimi rincari, che rischiano di produrre effetti devastanti sulle famiglie pugliesi per le effettive conseguenze delle misure dell'ARERA (EX AEEGS) dell'AIP e dell'AQP.
Deve sottolinearsi che l'AQP non rispetta il proprio regolamento di distribuzione. Allo stato, le utenze domestiche ad uso condominiale negli edifici sono promiscue alle utenze non domestiche di ristoranti, bar, etc. che -a mente dell'art.10 del regolamento ut supra richiamato- dovrebbero essere munite di fornitura idrica indipendente.
Nonostante le reiterate segnalazioni di tale anomalia, che potrebbe configurare anche un danno erariale, il gestore non solo non interviene per far cessare tale abuso, ma scarica sugli amministratori di condominio l'onere di denunciare tale situazione alle ASL. Al riguardo è il caso di sottolineare come in molti casi l'allaccio delle unità commerciali e produttive all'utenza domestica residenziale determina seri problemi riguardo sia alla pressione idrostatica per le utenze domestiche sia per la notevole entità dei consumi da parte delle unità produttive, che si riverbera sulla fattura unica indirizzata all'ente condominiale determinando bollette con importi rilevanti con tutte le conseguenti difficoltà connesse alla gestione del recupero delle morosità nei rapporti interni condominiali.
Provvedimento negativo nei confronti degli utenti virtuosi è la pratica invalsa da parte dell'AQP di interrompere la fornitura all'intero condominio in caso di due fatture impagate, per la morosità nei pagamenti da parte di alcuni condomini.
L'AQP si astiene, per prassi, dal procedere all'escussione dei condomini morosi, trovando più semplice e più comodo rivalersi direttamente sull'intero condominio, sospendendo il servizio idrico piuttosto che escutere i morosi a mente dell'art. 63 disp.att.c.c. Peraltro AQP non accetta pagamenti parziali delle fatture intestate al Condominio.
Inoltre, la previsione di far pagare l'acqua in base alla numerosità dei componenti di ciascun nucleo familiare residente nel condominio prefigura effetti negativi, che vede sin d'ora la ferma opposizione degli operatori del settore, di provvedere al censimento dei componenti, poiché gli amministratori si trovano a svolgere, oltre al già deprecato ruolo di “esattori” dell'AQP una ulteriore incombenza.
Sulla carta del Servizio Idrico integrato- attualmente in fase di revisione- la consultazione delle organizzazioni interessate è opportuna in uno all'innalzamento del livello minimo di servizio della pressione idrostatica rispetto al valore attuale minimo garantito di 0,5 atmosfere, allo scopo di non sovraccaricare gli utenti di esborsi ulteriori per la realizzazione di impianti di pressurizzazione (autoclavi) nel condominio. È appena il caso di rilevare che l'ARERA è tuttora silente su un interpello, presentato a febbraio scorso dalla Conferenza delle Associazioni ALAC – AMI – ARCO – HELP CONDOMINIO – UNAI – ANAPI, riguardante la conferma se a ciascun utenza domestica debba essere garantito un carico idraulico di 0,5 atmosfere misurate al solaio di copertura del piano abitabile più elevato.
Ancora, è particolarmente sentita dai condomini l'esigenza di instaurare con AQP un rapporto contrattuale diretto ovvero una fornitura singola e indipendente dal condominio, mediante la installazione negli alloggi dei singoli sottoutenti di un misuratore di Acquedotto con telelettura a distanza dei consumi, lasciando al condominio la responsabilità del buon funzionamento e della manutenzione e igienicità della montante idrica condominiale. Al riguardo, il diniego di AQP di stipulare il contratto di fornitura direttamente con i singoli condomini-utenti del servizio idrico configura un inadempimento del gestore per contrasto con le disposizioni in materia di concorrenza come affermato dalla giurisprudenza comunitaria e dall'Antitrust.
Anche le condotte fognarie cittadine e i pozzetti sifonati degli stabili condominiali abbisognano di un piano di interventi periodici di pulizia, lavaggio, disinfestazione e, d'intesa con i Comuni, di pulizia delle caditoie stradali.
Si auspicano inoltre adeguati investimenti per la sostituzione delle condotte fognarie, tracciabilità delle planimetrie e delle reti urbane e suburbane.
Le organizzazioni in epigrafe chiedono agli Enti in indirizzo la dovuta attenzione e risposte concrete sulle problematiche innanzi rimarcate, in modo da bilanciare le esigenze degli enti con le posizioni soggettive degli utenti, dal momento che la gestione di un servizio economico essenziale e vitale come quello dell'acqua assume un interesse generale di ordine sociale».