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Fimaa: servono correzioni alla tassa Airbnb

dalla Redazione

FIMAA, Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari, aderente a Confcommercio, in rappresentanza della categoria degli Agenti immobiliari, apprezza la volontà del Governo di fare chiarezza nel campo delle locazioni brevi, ma rileva come il rispetto delle leggi vigenti non possa avere come riferimento (ed interesse) unicamente l'evasione fiscale. Il rispetto delle leggi vigenti impone di porre attenzione - e contrastare - anche il fenomeno dell'abusivismo.
Il decreto legge n. 50/2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24.4.2017, ai commi 4, 5 e 7 dell'articolo 4 cita “i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali on-line”; tali norme si riferiscono quindi ai soggetti (portali internet) che non si limitano alla semplice pubblicazione di annunci, ma che, “anche per via telematica”, svolgono attività finalizzata alla conclusione di contratti tra le parti messe in contatto, e quindi un' “attività di intermediazione immobiliare”.
Tale attività viene però svolta da tali soggetti, afferma Fimaa, abusivamente perché nessuno di loro possiede i requisiti previsti per legge (ex legge n. 39/1989) per svolgerla.
«E allora - si legge nel comunicato Fimaa - la domanda nasce spontanea: pur di incassare i legittimi oneri fiscali, si deve necessariamente essere disposti “a coprire” l'abusivismo (che è punito con sanzioni di natura penale)? Ben venga che tutti paghino le tasse, ma ben venga che tutti rispettino anche le altre leggi, non solo quelle di natura fiscale.I portali che offrono servizi di intermediazione immobiliare se non hanno i requisiti per legge per svolgere tale attività devono essere chiusi, per esercizio abusivo dell'attività, anziché venire legittimati in qualità di sostituti d'imposta».