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La Ue mobilita 300 miliardi per dire addio all’energia russa, stop alle caldaie a gas dal 2029

Obbligo di dotare di pannelli tutti gli edifici nuovi, pubblici e commerciali (dal 2026) e poi residenziali (dal 2029)

di Saverio Fossati e Beda Romano

Stop alla vendita delle caldaie autonome a gas entro il 2029. È l’indicazione contenuta nella comunicazione sul risparmio energetico del pacchetto RePower Eu. La Commissione Ue indica che intende arrivare all’obiettivo «attraverso limiti di progettazione ecocompatibile più rigorosi per i sistemi di riscaldamento, che implicano il 2029 come data finale per l’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome».

L’azione sarà rafforzata “in parallelo” dal declassamento delle caldaie a combustibile fossile nelle etichette sulla performance energetica e dall’obiettivo di raddoppiare la diffusione delle pompe di calore.

È una strategia costosa, che deve mobilitare investimenti per 300 miliardi di euro da qui al 2030, quella che la Commissione europea ha presentato ieri pur di azzerare la dipendenza dal gas e dal petrolio russi. Il programma si basa su un rilancio delle energie rinnovabili; la diversificazione degli approvvigionamenti; e nuovi sforzi nell'efficienza energetica.

Concretamente, il piano presentato ieri verrà messo in pratica attraverso i piani nazionali di rilancio economico nati sulla scia della pandemia da coronavirus. In questo senso, Bruxelles proporrà emendamenti al regolamento con cui è nato il Fondo per la ripresa. Aspetto interessante è lo sforzo nelle fonti rinnovabili. Bruxelles propone di aumentare dal 40 al 45% entro il 2030 la loro quota nella produzione di elettricità.

Sul fronte del solare, ci sarà l'obbligo di dotare di pannelli tutti gli edifici nuovi, pubblici e commerciali (dal 2026) e poi residenziali (dal 2029). Sempre a proposito delle rinnovabili, l'esecutivo comunitario vuole aumentare la produzione di biometano, in modo da risparmiare 35 miliardi di metri cubi di gas da qui al 2030. Quanto all'efficienza energetica, Bruxelles vuole portare l'obiettivo vincolante Ue dal 9 al 13%.

Tra le altre cose, la Commissione suggerisce di ridurre la temperatura delle caldaie sotto i 60 gradi, di diminuire la velocità massima sulle autostrade, di aumentare le auto pubbliche a zero emissioni. Più in generale, misure di risparmio potrebbero consentire un calo dei consumi del 5%.

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