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Contabilizzatori di calore: al via controlli e sanzioni nelle Regioni

di Giuseppe Mazzei

Partono le ispezioni sulla contabilizzazione del calore due anni dopo il giugno 2017, data entro la quale i condomìni con riscaldamento centralizzato o teleriscaldamento dovevano mettersi in regola, con pesanti sanzioni da 500 a 2500 euro per ogni inadempiente. I controlli con la minaccia di sanzioni dovrebbero far ripartire un motore inceppato.Le industrie del settore,che hanno il polso del mercato, dopo un primo boom, da un anno e mezzo hanno visto ristagnare le richieste sia di prodotti da installare che di servizi di contabilizzazione. Qualcosa si è bloccato e la copertura nelle zone di maggior interesse per motivi climatici non supera il 50%. Eppure il 2020 è alle porte.E la Direttiva 97/2012 ha come obiettivo raggiungere il 20% di efficienza energetica dell'Unione Europea.
Il Sole24ore si è occupato delle relazioni su esenzioni facili usate per eludere gli obblighi della legge ( 15 maggio 2018), dei conflitti di interesse derivanti dalla norma tecnica UNI 10200 che bloccano gli interventi di efficienza energetica e su cui la Commissione europea ha chiesto chiarimenti al Governo(24 luglio 2018) e dei costi occulti che gravano sulla contabilizzazione per colpa della UNI10200 (27 febbraio 2019). Ma il problema principale del ritardo della contabilizzazione è nei controlli e nelle sanzioni che stanno partendo solo adesso.
La competenza in questa materia è delle Regioni che solo da poco si sono variamente organizzate.
Il principale strumento per effettuare i controlli è il Registro ( o Catasto) degli impianti termici. Con qualche anno di ritardo è stato finalmente adottato da quasi tutte le Regioni in qualche caso, come in Toscana, unificando i registri costruiti su base provinciale.
Ma come vengono “alimentati” questi registri che sono consultabili telematicamente? Chi effettua i controlli?.
In genere a fornire i dati sono i responsabili di impianto e i manutentori che compilano schede in gran parte cartacee, in rari casi casi utilizzando il web. Ma questi registri non sempre risultano adeguatamente aggiornati. Nel catasto(CURIT) della Lombardia, ad esempio, risultava una copertura della contabilizzazione inferiore al 30% degli impianti, un dato palesemente irrealistico. Le Regioni devono introdurre disposizioni più stringenti per avere un censimento dettagliato di tutti gli impianti termici da cui risulti se la contabilizzazione viene effettuata e se no, perchè. E qui si passa al nodo più delicato:i controlli.
A parte Emilia e Romagna e Toscana,che hanno centralizzato queste attività,le altre Regioni hanno demandato i controlli ai Comuni con più di 40 mila abitanti.Per i Comuni più piccoli i controlli spettano alle città metropolitane. E ogni realtà si attrezza in maniera diversa e più o meno efficace.
Il Comune di Milano si avvale di 45 ispettori della società in house Amat; ha stanziato 20 milioni di incentivi per interventi di efficienza energetica ( “cappotti “e sostituzione di valvole termostatiche) con accordi con le banche per finanziamenti agevolati per prodotti specifici di risparmio energetico. La città metropolitana di Milano controllerà 143 Comuni con ispettori Amat e 6 accertatori certificati per la raccolta dei dati dai responsabili di impianto.
In il registro (CIT) non obbliga i manutentori a caricare le relazioni che giustificano la mancata realizzazione Piemonte della contabilizzazione. Torino e città metropolitana effettuano i controlli attraverso gli ispettori dall'ARPA. Sono state irrogate già una decina di sanzioni. Un tavolo tecnico tra Regione e ordine degli ingegneri scriverà le linee guida per esaminare le relazioni di non convenienza economica. Sono ,infatti, numerosi gli esposti contro condòmini che si rifiutano di effettuare la contabilizzazione.
In Liguria una best practice è rappresentata da Genova e città metropolitana che dispone di un proprio registro dei 6000 condomini censiti e provvede ogni anno ad effettuare verifiche, tramite la società Multiservice, su 1500 di essi assicurando in 4 anni controlli su tutti gli impianti.Occorrerà un anno prima che il registro regionale della Liguria (CAITEL) si interfacci con il registro di Genova.
Tra le Regioni del Nord il Veneto è quella che ha dato meno importanza al tema.Energia e ambiente non sono tra le priorità. Nel registro regionale (CIRCE) sono censiti 1.700.00 impianti. I controlli sono demandati a 16 comuni sopra i 30 mila abitanti e alla città metropolitana di Venezia e alle province. Le risorse per i controlli sono esigue, perchè la Regione ha abolito il pagamento del bollino per gli impianti. Ma pressanti richieste perchè vengano effettuati controlli hanno ottenuto i primi risultati. Ad esempio la provincia di Treviso ha iniziato controlli severi , quella di Vicenza ha aperto un bando per verificatori. Qualcosa si muove anche a Venezia e Padova.
La Toscana ha centralizzato i controlli demandati ai 30 ispettori dell' agenzia regionale recupero risorse (ARRR). Le ispezioni avvengono a fine stagione in modo da consentire interventi di adeguamento durante i mesi estivi.Il 65% degli impianti centralizzati è dotato di sistemi di contabilizzazione.
In Emilia-Romagna controlli,ispezioni e sanzioni sono accentrati nella società in house ERVET( Emilia Romagna Valorizzazione Economica del Territorio) che entro fine 2019 censirà 1.800.000 impianti servendosi del catasto regionale (CRITER) che a breve dialogherà con il SACE (Sistema accreditamento certificazione energetica degli edifici). Il CRITER è alimentato da imprese installatrici e manutentori che inviano rapporti con firma digitale servendosi di un applicativo in ambiente web. 150 ispettori, liberi professionisti con requisiti tecnici e adeguata formazione stanno iniziando le ispezioni i cui costi sono pagati dai contributi pagati per i bollini relativi al libretto di impianto.
Anche il Lazio comincia ad attrezzarsi con il suo registro regionale. Intanto Roma città metropolitana ha dato in concessione per 4 anni ad una società privata i controlli, che si remunererà con il pagamento del bollino blu e con i proventi da ispezione pagati dai proprietari o terzi responsabili per le verifiche da mancato accertamento o non idoneità.l'1% sarà fatto a campione.
Insomma da ottobre chi non si è messo in regola con la contabilizzazione del calore è avvisato:i controlli ci saranno e ad essi seguiranno le sanzioni.

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